Salta al contenuto

Faccio cose, vedo gente ovvero quanto è bella la mortadella

mortadellaLa mortadella per me non è soltanto un salume, buonissimo se mangiato qualche volta l’anno, superbuonissimo se mangiato in Piazza Grande a Bologna.
La mortadella è un concetto. La prima volta che ho sentito lo spiegone sulla mortadella applicata agli esseri umani ho riso per ore.

“ciao fratellone, com’era quel locale in cui sei stato ieri?”

“bello, però c’era la mortadella!”

No, in quel locale non servivano soltanto il famoso salume a pois, in quel locale c’era di tutto, umanamente parlando: dagli zarri agli yuppies, dai radical chic ai punkabbestia, tutti insieme. Esattamente come nella mortadella convivono tante parti del maiale.

Il concetto di mortadella è nato, non so bene quando ma di sicuro dalle mie parti in provincia di Bari, per dare un senso dispregiativo alle frequentazioni di feste e locali. Chi si identifica con un certo gruppo non gradisce la presenza di gente troppo diversa. A me invece questo concetto è piaciuto fin da subito, come la mortadella vera!

Fin da bambina ho sempre fatto fatica ad identificarmi in un singolo gruppo, ero sempre sul confine di tutto. Fin da bambina però mi sono sempre piaciute le persone, tante persone, tutte diverse.

Quando a 19 anni sono passata dalla vita famigliare a quella in collegio universitario ho realizzato un piccolo sogno: ogni giorno pranzavo e cenavo con persone diverse, il che vuol dire che ammorbavo persone diverse (mentre a casa mia, in Puglia, era calato il silenzio durante i pasti). Le altre ragazze facevano i gruppetti, io invece facevo Franco Baresi, il libero. A Natale conoscevo tutte e tutte conoscevano me, e io ero strafelice!

Perché questo post sta nella categoria Social Media?

Perché per qualche tempo mi sono dimenticata della mortadella e mi sono infilata in gruppi piccoli e ben identificabili. Però un po’ per lavoro, un per per una presa di coscienza, ho deciso di alzarmi dal tavolo e fare un bel giro della sala per conoscere soprattutto quelli che stanno negli angoli più nascosti, quelli che hanno delle potenzialità pazzesche ma non riescono a vederle perché i gruppi più trendy parlano troppo ad alta voce.

Published inWeb marketing

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.