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Cos’è l’IVA?

IVA, imposta sul valore aggiunto. Di cosa si tratta e come funziona?

IVA: la fonte primaria di informazione

Anticipo che la fonte migliore per approfondire la materia dell’IVA è sicuramente il manuale “Imposta sul Valore Aggiunto” di Renato Portale, edizione aggiornata, ovviamente. Il Portale è definito tra gli addetti ai lavori “la Bibbia dell’IVA”.
È un testo che viene aggiornato ogni anno, nel link ho segnalato l’edizione 2018, e che commenta articolo per articolo, comma per comma, il DPR 633/72, il decreto che regola l’IVA nel nostro Paese.

IVA for dummies

Il mio intento però, è quello di parlare a i non addetti ai lavori e allora cominciamo.
L’IVA è un’imposta che colpisce i consumi e quindi i consumatori finali. Si dice infatti che il poveraccio in questione rimane “inciso” dall’imposta. E ormai è proprio così: l’IVA nella nuova versione al 22% (aumenterà ancora?) disegna un bel tatuaggio a forma di buco nei nostri portafogli.
Ma perché il consumatore finale viene colpito, quasi schiaffeggiato dall’IVA e quelli intermedi no? Perché colpendo il soltanto valore aggiunto ai prodotti e ai servizi nei diversi passaggi, gli operatori intermedi, che precedono il consumatore finale, devono versare al fisco solo la differenza tra l’IVA delle vendite e quella degli acquisti.
Facciamo un esempio numerico:
  • un negoziante compra un prodotto a 100 più IVA e rivende a 120 più IVA;
  • se l’IVA è al 22% il negoziante avrà comprato pagando 22 di IVA (22% di 100) e rivenduto incassando 26,4 di imposta (22% di 120);
  • il commerciante verserà quindi all’erario la differenza tra 26,4 e 22, dunque 4,4;
  • l’acquirente finale invece avrà pagato il prodotto 146,4 rimanendo appunto inciso dall’IVA per 26,4 avendo acquistato un prodotto che ne vale 120.
Ci sono domande?
Published inEconomia & fisco

6 Comments

  1. Purtroppo l’IVA funziona così in tutta Europa, non è una questione solo nostra. Invece sull’aumento delle aliquote, perché temo non sia finita qui, tira pure giù il calendario….

  2. Ah, ah, ha ragione Mammachetesta!
    Grazie Michela, sei sempre molto chiara

  3. Sull’IVA temo però di essere stata fin troppo sintetica, magari ci ritorno su con un post per chi la “scarica”

  4. Importante sottolineare che, nel tuo esempio, il grossista deve sì versare all’erario 4,2 , ma questi soldi non li “spende” lui perchè li ha incassati dal suo cliente.
    Cioè, per tutti gli intermediari (salvo eccezioni) l’IVA è del tutto neutra, cioè non incide sul conto economico (costi/ricavi).

    Il fatto che l’aliquota sia al 20 o al 21 per loro è quindi del tutto ininfluente. Chi la paga in sostanza è il consumatore finale, cioè NOIIIIIIIIII.

  5. Grazie Alberto per la precisazione. Il mio eccessivo ermetismo e la mission che mi sono data di essere sintetica hanno influito negativamente e non ho chiarito il concetto di neutralità.

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