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TEDx, intercalari e perimenopausa

Lo scorso dicembre ho tenuto un TED Talk nell’ambito dell’edizione 2024 del TEDxVerbania. Ho parlato di soldi e di famiglia, ma qui voglio raccontare il dietro le quinte, o il dentro le quinte, lo deciderà chi legge.

Di cosa ho parlato al TEDxVerbania?

Devo dire che negli anni ho più volte accarezzato l’idea di candidarmi per un TEDx, ma poi ho sempre desistito. Fino ai 40 anni la mia sindrome dell’impostore è stata sempre più forte di me, dunque faticavo a considerarmi sufficientemente pronta ad ispirare le altre persone, anche su temi a me molto familiari.

Poi in una concatenazione di eventi, personali e professionali, mi sono ritrovata a candidare con convinzione il mio talk al gruppo che con cura e passione lavora all’organizzazione del TEDxVerbania, un talk sull’importanza dell’Educazione finanziaria, ma ancor prima sul rapporto con il denaro in relazione ai propri legami familiari, passati, presenti e futuri.

Ma non dico altro, il talk è online e vi lascio alla sua visione:

Intercalari e il ritorno della sindrome dell’impostore

Parto con un consiglio: per leggere i prossimi due paragrafi occorrerebbe prima ascoltare il mio talk, non è necessario guardarlo quindi è possibile fare anche altro durante l’ascolto.

Gli intercalari sono i nemici giurati del public speaking. Quel susseguirsi di “eee… ehm… ahm”, che spesso precedono o seguono intere frasi o singole parole di chi ha scelto o deve parlare in pubblico.

Gli intercalari mi hanno perseguitata per, credo, 45 anni, senza mai riuscire a liberarmene del tutto. Mentre ho scoperto fin dal primo evento in cui ho parlato in pubblico che stare sul palco, davanti alle persone che mi ascoltano, mi piace tantissimo. Nonostante io fatichi a fare delle telefonate a persone conosciute, o peggio ancora sconosciute, oppure anche solo ad entrare in un ristorante per chiedere se c’è posto. Ma questo è materiale per il mio psicologo…

Dicevamo gli intercalari. Ecco, nel video del TEDx non ci sono intercalari e la mia sindrome dell’impostore è tornata con una prepotenza tale da indurmi a fare un pensiero contorto.

La prima cosa che ho fatto dopo essermi rivista e riascoltata per la prima volta, è stato chiedere agli organizzatori se mi avevano tolto gli intercalari in post produzione.

La risposta è stata:

“assolutamente no, quello è l’audio originale, guarda che sei una professionista!”

Oppi, mio marito, quando gliel’ho raccontato ha detto “sei sempre la solita!”. Lui sono 18 anni che mi dice che sono ipercritica con me stessa, ma ci sto lavorando, dai. Ho pure fatto un TED Talk!

TEDx e perimenopausa

Chiudiamo su come sono arrivata fisicamente al TEDx. Visto che nel talk racconto un po’ di fatti miei, completo l’opera.

Anche perché credo che mettere il proprio corpo, la propria storia, a disposizione delle altre persone sia fondamentale. Credo che il mio non avere filtri, un particolare pudore, possa supportare chi invece fa fatica a parlare di alcuni temi e ha tutto il diritto di tacere parti più o meno ampie della propria vita e della propria persona. Dunque se io certe cose le vivo e le racconto, in qualche modo voglio dire “ti vedo e ti capisco”, a tutte le altre.

Da un annetto circa per me è iniziata quella che si chiama perimenopausa. Una fase della vita che potrebbe durare anche una decina d’anni (ma speriamo meno!), che attraverso una serie di sintomi più o meno intrusivi mi accompagnerà alla menopausa vera e propria, quando smetterò definitivamente di avere il ciclo mestruale.

Tra questi sintomi, c’è un cambiamento nel mio ciclo, con un secondo giorno che mese (o frazione di mese) dopo mese, mi abbatte come se fossi gravemente ammalata. Dolori che mi ricordano quelli del parto e un flusso di sangue che spesso non riesco a gestire nemmeno con i prodotti migliori e più, diciamo, capienti.

Ecco. Indovini chi legge, in quale giorno del mio ciclo è caduta la data del TEDxVerbania? Peraltro, essendo in perimenopausa, il ciclo può essere di 3 settimane oppure di 5, 6, 7, sono arrivata fino a 8 la scorsa primavera. Dunque si è trattata di una vera e propria cattiveria che il mio corpo ha deciso di farmi [metti imprecazione a caso].

E allora va detto. Va detto che sul palco vedete tante donne che dicono cose interessanti, emozionati, divertenti, che le dicono con passione e competenza. Ma nel frattempo impassibili o quasi, potrebbero dover gestire contemporaneamente dolore, disagio, la paura di iniziare ad esempio a sanguinare davanti a decine o centinaia di persone.

Il che mi ricorda un monologo che adoro e con il quale vorrei chiudere, si tratta della comica Michelle Wolf, che spiega molto bene la nonchalance con cui noialtre affrontiamo il ciclo nei suoi risvolti più inquietanti:

https://www.instagram.com/michelleisawolf/reel/C_axXBDtLMp/

Published inFinanza

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