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Protezione: bisognerebbe parlarne di più!

Quando dico protezione, a cosa pensate? A voi stessi? Ai vostri cari? Alla vostra casa acquistata con grande fatica? La protezione, in educazione finanziaria, riguarda tutto questo e anche di più.

Protezione fa rima con assicurazione

No, non è una mera questione linguistica e non parlo di due parole che terminano entrambe con -zione. Protezione e assicurazione vanno a braccetto quando parliamo di finanza personale ed educazione finanziaria.

E questo è un problema, soprattutto nel nostro Paese.

Perché?

Perché in Italia se escludiamo le assicurazioni obbligatorie come la RC auto oppure le assicurazioni professionali per le professioni ordinistiche (come medici, avvocati, commercialisti ecc.), la propensione ad assicurare determinati eventi è davvero ridotta.

Posso capirlo, rientro nel campione delle persone poco assicurate, la protezione è un tema che tendiamo ad escludere dalle nostre riflessioni per un paio di motivi fondamentali:

  • pensare ad eventi infausti come morte, invalidità, malattia grave o disoccupazione, fa paura, tanta paura;
  • trovare i fondi per i premi assicurativi, soprattutto se non si ha il pieno controllo del proprio bilancio familiare, è complicato.

Superare la paura

Fa spavento pensare ai possibili eventi negativi che possono capitare a noi e ai nostri cari. Ma il 2020 mi sembra davvero l’anno giusto per affrontarle queste paure dal momento che morte, malattia e incertezze ci stanno accompagnando di giorno in giorno, volenti o nolenti.

È decisamente il momento di pensare a proteggersi e a fare dei conti, nero su bianco.

Perché parlo di conti?

Perché bisogna essere ben consapevoli del proprio tenore di vita e anche di come e quanto lo Stato provvederà a proteggerci. Perché è vero, gli eventi infausti come disoccupazione, invalidità o morte sono contemplati dalle nostre istituzioni e in parte coperti da istituti come:

  • Naspi
  • Reddito di Cittadinanza
  • Invalidità
  • Reversibilità

Ma bisogna essere anche consapevoli delle uscite della famiglia come mutuo, bollette, rate di debiti contratti in passato, e ragionare sul livello di copertura di tutto questo che si otterrà dallo Stato. Se il saldo è negativo, occorre pensarci prima e integrare stipulando delle polizze.

E se la nostra situazione finanziaria è particolarmente complessa, rivolgersi ad un consulente o ad un educatore finanziario, anche da remoto sfruttando la digitalizzazione dei processi di consulenza, potrebbe essere un ottimo punto di partenza.

Trovare i fondi

Ma io arrivo a malapena a fine mese, come faccio a trovare i fondi per pagarmi delle polizze assicurative?

La risposta è: consapevolezza. A vari livelli.

Consapevolezza delle proprie entrate e uscite, della congruità delle proprie entrate a fronte del lavoro svolto, degli eventuali sprechi quando si prendono decisioni di spesa.

Spesso si vive nel presente evitando di pensare al futuro e si disperdono le energie e i fondi su spese e scelte che possono dare soddisfazioni nell’immediato ma possono costare care anche anni dopo.

E parlo nuovamente per esperienza diretta, ci sono passata e parte della soluzione è arrivata quando, ad esempio, ho deciso di cambiare casa dimezzando le uscite mensili.

Con l’open banking, poi, è possibile avere un quadro completo della propria situazione finanziaria, in un unico luogo (pur avendo magari più conti correnti con diversi istituti di credito).

E anche la sottoscrizione delle polizze può avvenire con il consulente di una banca pur utilizzando i fondi presenti sui conti di un altro istituto di credito. Con banche digitali come Banca Widiba, tutto questo si può fare direttamente da PC, tablet o smartphone, sempre seguiti e affiancati da un consulente in tutte le fasi, dalla proposta alla firma. E nella fase storica che stiamo attraversando il confronto con un esperto, attraverso i canali digitali, diventa sicuro senza perdere il contatto umano.

Una visione d’insieme, dicevo, che diventa immediata, disponibile ovunque, e che consente di fare delle scelte consapevoli.

Perché c’è sempre la possibilità di scegliere, anche quando sembra di no.

E con le scelte giuste si possono proteggere le finanze familiari e i componenti economicamente più fragili della famiglia.

Questo post è frutto della collaborazione con la Banca Widiba e si inserisce in un più ampio progetto divulgativo sull’educazione finanziaria per tutte le età e le fasi della vita.

Banca Widiba vede nell’educazione finanziaria e nel ruolo dei consulenti finanziari, due importantissime leve per avere dei clienti sempre più consapevoli e informati sulla gestione proficua del proprio denaro.

Il progetto riguarda una serie di post come quello che hai appena letto e contenuti informativi sul mio account Instagram @michelacalculli, dove in collaborazione con Banca Widiba produco schede informative, Storie e interviste live di approfondimento.

Qui gli altri post legati a questo progetto:

Published inFinanza

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