Secondo i test Pisa 2018, l’alfabetizzazione finanziaria dei giovani italiani non è incoraggiante. E allora perché non apprendere l’ABC della gestione del denaro utilizzando uno strumento semplice semplice, la paghetta?
Alfabetizzazione finanziaria e paghetta
L’OCSE ha pubblicato i risultati dei test Pisa 2018 in financial literacy, ottenuti da 117mila studenti quindicenni, rappresentativi di 13,5 milioni di ragazzi di 13 Paesi OCSE e 7 Paesi partner.
Il punteggio medio raggiunto è stato di 505, mentre i ragazzi italiani si sono fermati ad una media di 476 punti, mentre le performance migliori hanno riguardato Estonia, Finlandia e Canada.
Purtroppo, il 20,9% dei giovani italiani non raggiunge le competenze finanziarie minime e soltanto il 4,5% dimostra di avere delle abilità elevate nella gestione del denaro.
Stando così le cose, finisce sotto i riflettori il sistema educativo nel suo complesso, dunque scuola e famiglia.
Alla scuola si chiede uno sforzo maggiore su tre fronti: potenziamento di competenze matematiche e di comprensione del testo, inoltre l’introduzione di attività che abbiano come obbiettivo proprio l’educazione finanziaria.
Ma molto può essere fatto anche in famiglia, coinvolgendo bambini e ragazzi sui temi economico-finanziari affrontati dai genitori e facendo un uso intelligente di uno strumento diffusissimo: la paghetta, quella piccola somma in denaro versata periodicamente a bambini e ragazzi in modo che acquisiscono autonomia nelle scelte finanziarie.
Paghetta e linguaggio del denaro
Dal momento che i test Pisa 2018 dell’OCSE dimostrano una scarsa dimestichezza dei giovanissimi con la financial literacy, facciamo qui un esercizio. Proviamo a vedere insieme quante e quali parole di un vocabolario finanziario di base, possono essere introdotte utilizzando in famiglia lo strumento della paghetta.
Pianificazione
La prima cosa da spiegare all’avvio della consuetudine della paghetta, è che disporre di una cifra di denaro richiede un minimo di pianificazione del suo utilizzo. Che si può spendere per beni di consumo immediato o durevoli e che occorre gestire in maniera consapevole le somme disponibili, in modo da non sprecarle inutilmente.
Spesa corrente
Fumetti, videogiochi, giostrine e altri beni o servizi a consumo immediato verranno identificati come spesa corrente. Le piccole necessità del momento che però appunto si esauriscono nel breve termine.
Risparmio
Se invece l’obbiettivo di acquisto è più ambizioso e non basterà una sola paghetta a raggiungerlo, sarà importante dividere la cifra ottenuta in spesa e risparmio, accantonandone una parte.
Investimento
La bicicletta dei sogni potrebbe rappresentare un buon esempio di investimento: una spesa che non esaurisce i suoi effetti nel breve periodo, un bene durevole che richiede l’investimento appunto di una somma consistente rispetto alla paghetta. Investimento che il piccolo potrà affrontare con il denaro risparmiato, contraendo un debito con mamma e papà (ne parleremo nei prossimi punti) oppure facendo un mix tra le due soluzioni.
Anticipo
Sarebbe preferibile non concedere denaro in anticipo rispetto alla scadenza concordata con il bambino, soprattutto se il ragazzo intende usare il denaro per la spesa corrente. Se il piccolo ha già speso tutto, imparerà a rinunciare a ciò che non può permettersi e ad attendere la prossima paghetta.
Debito
Un passo oltre l’anticipo è il debito. Cioè la concessione di una somma extra al bambino per affrontare una spesa, ma a patto che la restituisca con le paghette future e che serva per un investimento e non per la spesa corrente. Il piccolo in questo caso imparerà ad onorare il debito privandosi di una parte della paghetta fino alla restituzione dell’intera cifra.
Ovviamente le necessità primarie del bambino-ragazzo non rientreranno nella spesa tramite paghetta, a quelle provvederanno i genitori. Ma per tutto il resto, questo strumento può davvero trasformarsi in un primo approccio all’educazione finanziaria che sia il seme per un adulto finanziariamente consapevole in futuro.
Questo post è frutto della collaborazione con la banca online Widiba e si inserisce in un più ampio progetto divulgativo sull’educazione finanziaria per tutte le età e le fasi della vita.
Widiba vede nell’educazione finanziaria e nel ruolo dei consulenti finanziari, due importantissime leve per avere dei clienti sempre più consapevoli e informati sulla gestione proficua del proprio denaro.
Il progetto riguarda una serie di post come quello che hai appena letto e contenuti informativi sul mio account Instagram @michelacalculli, dove in collaborazione con Widiba produrrò schede informative, Storie e interviste live di approfondimento.
Sii il primo a commentare