Sapevi che ottobre è il mese dell’educazione finanziaria? A stabilirlo il Ministero dell’Economia e delle Finanze. E la banca online Widiba mi ha invitata a seguire dal vivo la tappa fiorentina del roadshow dedicato a questo importantissimo tema.
Educazione finanziaria: cos’è e a cosa serve
L’OCSE mi aiuta a definire l’educazione finanziaria:
“è un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e per le azioni da intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione.”
Informazioni, dunque. Informazioni circa le proprie scelte in termini di spesa, risparmio e investimento, per migliorare le proprie condizioni.
Il consulente finanziario come figura chiave
Con un’opportuna educazione finanziaria si arriva a gestire le finanze familiari come quelle di un’azienda, con un controllo pieno dello stato attuale, degli obiettivi di crescita e della maniera corretta per raggiungerli.
Da tutto ciò e dal mondo che oggi è diverso da quello di un tempo e richiede molta attenzione per non perdere terreno e sicurezze, è partita Marina Magni (Area Manager Toscana di Widiba) nell’illustrare alla platea, riunita nella splendida cornice del The Student Hotel di Firenze, la necessità imprescindibile di conoscenze e competenze per poter vivere più sereni e immaginare un futuro per sé e per i propri cari.
Un’esposizione chiara, senza vocaboli tecnici che non avrebbero detto nulla o quasi ai convenuti (e credetemi, io me ne intendo di linguaggio chiaro o eccessivamente tecnico), che ha stimolato la discussione con una serie di domande, una delle quali mi ha particolarmente colpita:
“Posto che il consulente finanziario mi può aiutare nel mio percorso di educazione finanziaria, come faccio a fidarmi?”
Ecco, mettere in mano ad altri i destini della propria famiglia richiede un grande atto di fiducia, ma anche un notevole dose di responsabilità da parte del cliente.
La risposta di Marina è stata una sola: consulenza finanziaria certificata, una consulenza basata sull’ascolto e sull’acquisizione di competenze specifiche che garantiscono un servizio di global Advisory in linea con gli standard internazionali di qualità ISO.
Il consulente, dunque, non deve più concentrarsi sulla mera promozione del prodotto finanziario, ma lavorare sui bisogni dei clienti e sul percorso migliore per soddisfarli.
Il primo passo? Analizzare le proprie spese
Consapevolezza. È questa la parola chiave per partire con il piede giusto.
Consapevolezza dei propri bisogni e prima ancora delle proprie spese. Sai dove finiscono i tuoi soldi? Mutuo o affitto, bollette, mensa scolastica, palestra, spese mediche… Ma avete un’idea precisa della spesa mensile o annuale per ogni singola voce?
Marina ha lasciato alla platea un primissimo consiglio pratico, che non posso che avvalorare:
“Iniziate a tenere conto delle vostre singole spese, ad archiviarle, conteggiarle e poi analizzarle. Perché è lì che si annidano piccoli gruzzoletti che già avete e che potrebbero essere utilizzati molto meglio!”
E per fare questo la tecnologia ci aiuta, non è più necessario utilizzare carta, penna e calcolatrice. Banche come Widiba mettono a disposizione dei clienti degli strumenti utili a categorizzare, archiviare e analizzare automaticamente le proprie spese, per individuare in maniera veloce dove sono gli sprechi e le aree di miglioramento.
Pronti a partire con il bilancio di novembre?
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