Da sempre mi rifiuto di pensare che il lavoro sia esclusivamente fonte di sostentamento materiale per me e per la mia famiglia.
Da sempre penso che lavorare debba essere per una persona fonte di soddisfazione personale oltre che economica (se non prima che economica).
Da sempre credo che il lavoro, qualsiasi lavoro, vada fatto con passione e condivido questo pensiero con mio marito che lavorava con dedizione e passione anche quando era impiegato in un call center. Sì, quei call center dai quali spesso vi chiamano o vi rispondono con lo “scazzo alla risposta” convinti che visto che sono sfruttati e sottopagati abbiano il diritto di lavorare male.
Ma lavorare male non è solo un danno per il datore di lavoro, spesso è una mancanza di rispetto nei confronti di se stessi perché si arriva a squalificare da soli il proprio lavoro.
Anche io ho spesso ricoperto mansioni idiote, a volte degradanti rispetto alla mia preparazione e ai miei studi, e mi sono lasciata andare allo scazzo. Ma la cosa mi faceva soffrire, io non ho mai pensato “mi faccio le mie 8 ore di merda e poi mi realizzo fuori da qui”. Non ce la faccio.
Ho scelto di lavorare per conto mio per lavorare come dico io. Con i miei tempi, i miei standard qualitativi e tutta la mia passione.
Molto spesso ci riesco, ogni tanto invece mi ritrovo imbrigliata in dinamiche odiose, le stesse per cui ho abbandonato il lavoro dipendente.
Ma lavorare da freelance comporta un vantaggio non da poco: puoi scegliere. Anzi: devi scegliere. Perché se vuoi che il tuo lavoro venga apprezzato, se vuoi crescere anche economicamente, devi tagliare i rami secchi e avere il coraggio di affrontare i momenti di magra.
Ma siamo in Italia, terra di dipendenti o meglio di atteggiamento da dipendenti, e siamo in crisi.
E allora se ti permetti di scegliere sei troppo “choosy” oppure sei pazzo.
“con questa crisi va bene tutto…” “pur di lavorare devi accettare tutto…”
E se fossimo in crisi proprio per questo?
Perché a furia di farci andare bene tutto e di accettare tutto abbiamo operato una selezione avversa e abbiamo riempito aziende e PA di mediomen che si fanno le loro 8 ore con lo scazzo e poi cercano soddisfazione altrove. Ne sono abbastanza convinta, vedo in giro troppa gente che non merita assolutamente lo stipendio che percepisce, nel pubblico come nel privato.
Per ora ancora mi permetto di scegliere, perché per me è troppo importante lavorare bene per i miei clienti, e come ho scritto altrove:
“la fatica non mi spaventa, la mancanza di rispetto invece mi inorridisce”.
Lavoro a contatto con i clienti e la mancanza di rispetto è di casa. Il fatto che io sia dietro un bancone e la mia mansione è “servire” i clienti, alcuni mi trattano con sufficienza…bah
l’atteggiamento da dipendente… quanto hai ragione! Tu pensa che a me criticano perchè pur essendo dipendente lavoro fuoiri orario, da casa, ecc… perchè mi piace!!!!
Sei tornata più forte di prima! 😉
…sei una grande! e devo dire che anche io quando mi sono trovata con il PC a lavorare in una sala di attesa di ospedale ho pensato di me di essere arrivata ad un momento di perversione…lavorare sempre e comunque pur di fare ciò che ci piace e che se siamo fortunati renderà soddisfatto anche il cliente.
Si può fare!
Coraggio
Si può fare!