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Open stories Widiba: aprirsi senza avere paura

Open stories di Widiba è stato per me il modo di andare incontro ai possibili timori dei clienti al cospetto della rivoluzione dell’open banking. Perché aprirsi al nuovo può portare opportunità e occasioni uniche!

Open stories: Widiba ci apre nuovi mondi

Aprirsi all’altro, al nuovo, può fare paura. Può significare abbandonare o modificare abitudini che ci fanno sentire al sicuro e mettere in discussione le nostre certezze.

Ecco perché il progetto Open stories della banca online Widiba, un percorso di contaminazione avviato nell’estate 2019, è davvero prezioso.

Un laboratorio a puntate che mostra plasticamente come l’open, l’aprirsi, porta vantaggi e opportunità spesso nemmeno immaginate. Un racconto a tappe che ospita casi di Open Innovation, di apertura mediante le contaminazioni, di grande successo.

La storia di Casa Netural e Wonder Grottole

Al centro dell’appuntamento con le Open stories del 12 febbraio 2020, la storia di Casa Netural e di Wonder Grottole, raccontate dal loro “papà”: Andrea Paoletti.

Casa Netural in sintesi:

“Casa Netural è una casa, a Matera, che aggrega persone da tutto il mondo, in cui ispirarsi, rigenerarsi e concretizzare le proprie idee attorno ai temi dell’innovazione sociale, culturale e creativa. Ospita al suo interno uno spazio di coworking, di coliving e un incubatore di imprese culturali e creative.”

E Wonder Grottole, invece:

“Un progetto che coinvolge persone provenienti da tutto il mondo per riabitare il centro storico di Grottole, in Basilicata, a 30 km da Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.”

Luoghi aperti a collaborazione, contaminazione e scambi. Esperienze che per forza di cose escono dalle logiche, spesso rassicuranti, del “si è sempre fatto così” e svelano che aprirsi e cambiare vuol dire crescere, e crescere insieme.

E io che penso che ci sia sempre un collegamento e nulla accada per caso, ho guardato con occhi nuovi e aperti alla mia attuale situazione professionale.

La mia storia Open

Questo 2020 professionale, per me, è iniziato all’insegna delle nuove collaborazioni. Sto lavorando con persone che conosco anche da pochissimo e stiamo costruendo progetti e contenuti nuovi, dai video agli interventi in duetto nel corso di eventi pubblici.

Io sono una freelance e la solitudine è un tratto che ha caratterizzato molto i miei ultimi anni lavorativi. Solitudine in cui mi sono spesso rintanata trovando conforto, perché le cose andavano bene tutto sommato.

Ma non crescevo, e invece dovevo.

Ecco, quando qualche mese fa, allo scoccare dei 40 anni, ho deciso di abbandonare la mia “tana” e aprirmi a nuove esperienze, espormi parlando in pubblico delle mie competenze, la crescita non ha tardato ad arrivare.

Quindi sì, avevo paura.

Aprirsi significa cedere in parte il controllo degli eventi, ma comporta di sicuro il ricevere idee nuove, apprendimento, nuovi modi di affrontare gli eventi. E si cresce di sicuro!

Ecco la video sintesi della quinta puntata di Open stories, ci sono anch’io!

Open stories e open banking

Il progetto Open stories per raccontare l’open banking, mi sembra quindi un’idea azzeccatissima.

Perché parliamo dei nostri conti, della nostra vita, che si aprono a nuovi attori e questo può generare un po’ di timore.

Ma scoprire insieme che la logica open genera tante buone pratiche ed esperienze che prima non avremmo mai immaginato, diventa rassicurante e motivante per tutti.

E le Open stories non finiscono qui! Si aprono ulteriormente e riguarderanno chiunque vorrà raccontare la sua storia più open in assoluto e condividerla con la community. Ecco il lancio:

Leggi il mio approfondimento sull’open banking dal titolo Widiba: banca online e ultimo miglio

Published inImprese

Un commento

  1. E’ un caso di studio davvero molto interessante!
    Mi affascina sempre sapere le challenge aziendali,
    grazie per aver condiviso!

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