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Pensare come un’azienda per costruire e monitorare il bilancio familiare

Il bilancio familiare può essere gestito esattamente come si fa con quello di un’azienda: monitorando entrate, uscite, attività e passività. Per non perdere il controllo e vivere serenamente il rapporto con il denaro.

Organizzare il bilancio familiare

Una famiglia è un’impresa, nel vero senso della parola. Gestire una famiglia e le relative finanze richiede competenze che troviamo tra quelle richieste ai bravi imprenditori.

Capacità di pianificazione, visione del futuro, controllo del presente e gestione degli imprevisti con reti di salvataggio.

Sto parlando di una famiglia o di un’azienda?

Sto parlando decisamente di una famiglia, che si tratti di un single, di una coppia o di un nucleo numeroso, ci vuole un bilancio per far quadrare i conti e non trovarsi impreparati al cospetto delle maggiori o minori entrate dovute alla contingenza del momento.

E oggi più che mai sappiamo che cosa significa vivere un imprevisto che non dipende dalla nostra volontà e che ha effetti pervasivi sul nostro presente e sul nostro futuro.

Prima nota familiare

Per chi non ha mai tenuto sotto controllo entrate e uscite familiari, prima ancora di parlare degli impieghi e dell’indebitamento, il mio consiglio è quello di mettere in piedi quella che chi ha studiato contabilità come me chiama prima nota.

Un elenco delle entrate e uscite di denaro. Magari partendo con un semplice foglio excel oppure su un quaderno a quadretti, per chi preferisce guardare le cose su carta.

Sulle colonne si potrebbero indicare:

  • data;
  • descrizione della spesa o dell’entrata;
  • classificazione (ad esempio “bollette” per i consumi energetici);
  • importo;
  • totale giornaliero;
  • totale parziale (somma di quanto speso nei giorni precedenti),
  • media giornaliera (totale parziale diviso per i giorni del mese già passati).

Questo schema porta già ad un semplice monitoraggio e alle risposte ad alcune domande, ad esempio “ci sono delle categorie di spesa che posso ridurre?”.

Guardare in faccia le entrate e le uscite può essere davvero una grande scoperta e una fonte di informazioni utilissime.

Attività e passività di famiglia

Ho già scritto su queste pagine del libro di Maria Luisa Visione “La felicità economica“, e lei spiega meglio di me che oltre ad entrate e uscite bisogna tener ben presenti anche le attività del nucleo familiare come:

  • immobili di proprietà;
  • conti correnti, libretti di risparmio e titoli;
  • competenze professionali dei membri adulti della famiglia, che hanno maggiori possibilità di riposizionarsi sul mercato del lavoro se sono formati e hanno conseguito dei titoli di studio.

E poi le passività, i debiti.

Quanti e quali prestiti abbiamo contratto? Per quale motivo? Quanto pesano sulle uscite mensili della famiglia (e torniamo allo strumento della prima nota)? Si possono rinegoziare?

Insomma la famiglia va gestita proprio come gli imprenditori gestiscono le proprie aziende. Perché viviamo un presente in cui le incertezze sono molteplici e la perdita del controllo può diventare un fattore di difficoltà in più ma facilmente evitabile.

Questo post è frutto della collaborazione con la banca online Widiba e si inserisce in un più ampio progetto divulgativo sull’educazione finanziaria per tutte le età e le fasi della vita.

Widiba vede nell’educazione finanziaria e nel ruolo dei consulenti finanziari, due importantissime leve per avere dei clienti sempre più consapevoli e informati sulla gestione proficua del proprio denaro.

Il progetto riguarda una serie di post come quello che hai appena letto e contenuti informativi sul mio account Instagram @michelacalculli, dove in collaborazione con Widiba produco schede informative, Storie e interviste live di approfondimento.

Published inFinanza

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