Stamattina mi sono svegliata all’alba dopo settimane di risvegli faticosi. Come ogni mattina controllo subito mail e notifiche socia e scopro grazie ad un tweet che oggi è la prima Giornata Mondiale della Felicità.
ISTAT e CNEL, infatti, cominciano a studiare la felicità oltre agli indici dei prezzi e al PIL. Entra in campo il BES, benessere equo e sostenibile; si va dalla salute al lavoro, dall’ambiente alle relazioni sociali.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: la crisi è un’occasione sia nel micro che nel macro. Un’occasione imperdibile per rivedere le priorità, ridurre gli sprechi a tutti i livelli e valutare cosa davvero determina il benessere di una persona, di una famiglia, di un gruppo sociale, di un Paese.
La felicità non è né facile né duratura, richiede impegno e dedizione, e spesso passa attraverso grandi dolori e sacrifici, ma ne vale la pena.
…a volte fare un passo indietro e “decrescere” significa progredire… io resto una sognatrice nonostante la crisi e nonostante le delusioni… sogno un mondo migliore per mia figlia, un mondo in cui la felicità non sia più schiava del benessere economico…
Leggendo le tue parole mi sono venuti in mente gli americani che in tempi non sospetti avevano già capito l’importanza della felicità facendone addirittura un diritto costituzionale di ogni individuo. Felice giorno mamma economia!
Che un ritorno vera alla felicita’ possa essere davvero il “risultato” di questa crisi!
Che spesso mi fa arrabbiare, soprattutto quando vedo che diventa anche crisi “di moralita’ e etica” (come se non bastasse la crisi economica!)
Un pensiero felice e’ qualcosa che nessuno ci puo’ togliere, nonostante tutto!
E grazie per questas felice “news mattutina” arrivata tramite i social!!!:)
Buona giornata
Fra
I momenti di felicità sono così rari che quando arrivano a volte non si riconoscono…
Sono perfettamente d’accordo con te! Non bisogna rassegnarsi e crogiolarsi nella crisi, ma tirare fuori coraggio, entusiasmo e determinazione per trasformarla in un’opportunità!