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Il papa e il coraggio

Ho appena assistito alla diretta del trasferimento del papa a Castel Gandolfo.

Occuperà sei stanze in attesa che finiscano i lavori di ristrutturazione dell’appartamento a lui destinato.
Trascorrerà l’ultimo periodo della sua vita terrena leggendo e studiando. Il paradiso in terra per i sociopatici, i topi di biblioteca, senza offesa ma è così.
E mi tocca leggere e sentir parlare di “scelta coraggiosa” e non riesco ad ignorarlo. Non il papa, visto che non ne riconosco autorità ed infallibilità, gli altri.
E’ proprio vero che nella vita tutto è questione di punti di vista, e io questa cosa della scelta coraggiosa non la vedo bene da nessuna angolazione.
Per me il coraggio è un’altra cosa:
  • è un malato terminale che decide di morire, ma qui non si può fare anche grazie ai coraggiosi di cui sopra;
  • è un malato terminale che decide di vivere, e qui i coraggiosi di prima applaudono e non si capisce la coerenza tra questa scelta e quella del papa, ma son sempre io che faccio fatica;
  • è una donna che lavora, ha fatto la mamma, fa anche la nonna, e continua a lavorare perché non si può andare in pensione; magari si è anche occupata di genitori e suoceri anziani, mettendo la sua vita SEMPRE in secondo piano;
  • è un genitore che fa i salti mortali per arrivare a fine mese e non essere troppo assente nonostante il doppio/triplo lavoro;
  • è un uomo che per tutta la vita ha subito le ingiustizie sul lavoro per mantenere la sua onestà intatta e guardare negli occhi i propri figli senza mai vergognarsi delle proprie azioni;
  • sono una mamma e un papà con un figlio gravemente malato da assistere per tutta la vita con la consapevolezza che lui sopravviverà e sarà solo un giorno, perché in questo paese di questi figli ci interessiamo quando non li vorremmo far nascere e quando li vorremmo far morire, in mezzo ci sono una mamma e un papà soli;
  • è…
Il coraggio è tutto quello che incontriamo e vediamo ogni giorno, negli occhi e nelle vite di chi ci sta accanto.
E se proprio ammettiamo che quella del papa sia stata una scelta coraggiosa, adesso non ci sono più scuse, bisogna riconoscere il coraggio di tutti quelli che abbandonano:
  • chi vuole lasciare questa terra perché soffre troppo;
  • chi vuole lasciare un marito perché troppo violento;
  • chi vuole lasciare il lavoro perché non è felice;
  • chi vuole rinunciare ad una gravidanza perché non si sente in grado di rinunciare alla propria vita;
  • chi…
Mi sa che il prossimo papa avrà qualche rogna da risolvere.
Ovviamente questi sono i miei pensieri ad alta voce, non verità assolute. Di verità in tasca non ne ho, è anche per questo che ho abbandonato la religione cattolica.

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Pubblicato inL'angolo delle riflessioni

Un commento

  1. E’ una scelta coraggiosa qui in Italia…siamo sorpresi perchè viviamo in un mondo dove nessuno si sognerebbe di mollare la poltrona dove è seduto e non se ne vergogna nemmeno.

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