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Il mio DNA e la dieta

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La bagna caoda non è proprio dietetica ma ci sta col mio nuovo piano alimentare 🙂

Un paio di settimane fa ho scritto su queste pagine che attendevo gli esiti del test del DNA e il relativo piano alimentare.

Sono arrivati entrambi e da un paio di settimane sono a dieta, ma preferisco dire che mangio in maniera molto più intelligente di quanto io abbia fatto negli ultimi 36 anni, diete precedenti incluse.

Ma come è andata l’analisi del mio DNA?

Ovviamente non sono in grado di spiegare scientificamente quel che ho letto nel report e quel che mi ha spiegato la nutrizionista, non ho le competenze, ed è giusto così. Ma desidero riportare quattro informazioni, che in qualche modo sono in grado di sintetizzare:

  1. Non sono intollerante al lattosio, e quando l’ho letto ho fatto dei mega saltoni di gioia; a quanto pare il 60% degli esseri umani è intollerante al lattosio, spesso senza saperlo, e poi ci siamo noi, un 40% di mutanti che si è adeguato al consumo di lattosio in età adulta.
  2. Sono geneticamente affamata, è scritto nel mio DNA; è stata una scoperta sconvolgente per una ragazzona grassa da sempre e da sempre vessata a causa della presunta pigrizia o della volontaria cattiva alimentazione, e invece no, sono fatta così e quelli come me devono stare attenti anche quando mangiano sano o seguire un piano alimentare parecchio personalizzato.
  3. Non ho la predisposizione al diabete, olé anche per questo, visto che ho vissuto col diabete durante la gravidanza e so che non è una vita facile.
  4. Sono geneticamente predisposta a rispondere molto bene all’attività fisica, e anche il solo saperlo mi ha spronata a camminare molto, ma molto di più (non posso correre per via dell’ernia al disco, ma è un’altra storia).

Detto questo, col mio personalissimo piano alimentare sto perdendo peso e centimetri, ma soprattutto, ho ottenuto il primo risultato concreto e tangibile: ho recuperato un sacco di energie in sole due settimane!

Ok ma immagino che chi mi legge si stia chiedendo quali sono gli aspetti negativi del mio nuovo regime alimentare. Eccoli:

  1. L’olio di semi di lino al mattino, fa davvero schifo ma per fortuna il resto della colazione è gradevolissimo e quindi quel saporaccio passa in fretta.
  2. La gestione della vescica, tra acqua e tisane è diventata un attimo complicata, ma confido di abituarmici.
  3. Il divieto di mangiare pane, pasta e simili dal primo pomeriggio fino al mattino successivo mi provoca crisi di astinenza tipo tossica, per fortuna, al pomeriggio riesco a consolarmi con parecchio cioccolato (un terzo di una tavoletta ovviamente fondente al 75%, il mio preferito!).

Che faccio, vi tengo aggiornati?

Devo ringraziare Genertel che nell’ambito della campagna di lancio del prodotto iLife mi ha dato la possibilità di testare il servizio G-Diet e l’occasione di capire come il prendermi cura di me stessa, anche attraverso l’alimentazione e il perseguimento di uno stile di vita sano, sia il primo passo per salvaguardare il mio benessere in primis e come logica conseguenza quello della mia famiglia.
Ovviamente non ho preso alcun impegno legato al mio dimagrimento o al proseguimento della dieta, che sono liberissima di non seguire qualora non lo volessi più.

iLife e G-Diet sono insieme con un obiettivo comune della cura di se stessi come primo tassello per vivere bene. Questa collaborazione si concretizza con un concorso in cui potrete richiedere la G-Diet gratuitamente o con un grande sconto. Se volete conoscere i dettagli, visitate il sito di iLife.

Male non fa 🙂

Published inL'angolo delle riflessioni

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