Salta al contenuto

15 ottobre da indignati a impegnati

Arrivo tardi su questo tema ed è già stato scritto tutto e il contrario di tutto da testimoni oculari, giornalisti, pseudo giornalisti (hanno il tesserino ma hanno anche un ordine professionale assente), un idiota che ha raccontato dell’addestramento in Grecia sentendosi un figo…
Io non c’ero e ho passato il pomeriggio a guardare RaiNesw24 e a seguire persone come @Tigella e @AlaskaRP su Twitter. Ero tra l’allibito e il rassegnato, ma in generale profondamente triste.
Poi è partita l’iperproduzione di articoli, post, commenti ecc.
Io ne ho scelti 3 e non sono articoli di giornale. Sebbene il mio compagno sia un giornalista e io stia facendo il mio tirocinio, trovo che questa professione vada rottamata se le grandi firme (?!?) non si danno una svecchiata e non trovano una loro nuova dimensione, ma non è questo il luogo opportuno…
Dicevo… 3 post che mi hanno dato voce e che voglio segnalare nell’ordine in cui li ho letti:
Testimonianza di una donna che era lì, che ha visto, che fa critica e autocritica, fornendo un’analisi lucida nonostante la forte emozione ancora da “smaltire”.
Una critica alla solita, facile, rassicurante dietrologia italica, sempre meglio di ammettere che stiamo allevando una percentuale di stupidi (come li definiva il prof. Cipolla) capace di mettere in ginocchio il 99%. Senza dimenticare chi sta raccogliendo i frutti di questa stupidità.
Di nuovo la voce di una donna, che sa, che conosce profondamente le rivolte arabe e che scrive una lettera aperta agli stronzi di cui sopra, raccontando loro cosa è successo altrove e quanto sono idioti e quanto le loro gesta siano inutili. Conclusione perfetta:
“Una cosa è sicura – questo movimento sarà anche ingenuo, ma tanto non sarete voi a cambiare il mondo. Avreste dovuto restare a bocca aperta, quando la basilica ha aperto i suoi giardini ai manifestanti soffocati dai lacrimogeni a San Giovanni. A bocca aperta per la bellezza straordinaria di quel luogo che appartiene all’umanità intera, e che è nostro privilegio conservare a prescindere dalla fede religiosa. E qualcuno avrebbe dovuto dirvi che a gennaio, per proteggere con una catena umana il Museo Egizio del Cairo, uomini e donne si sono presi per mano mentre dai tetti gli sparavano addosso i cecchini del loro stesso presidente. E che quegli uomini e quelle donne sanno che la non-violenza ha un prezzo salato, come 700 morti, che non si finisce mai di pagare. Ma ci ricordano che è uno strumento collettivo di straordinaria civiltà e potenza; ti permette di vincere battaglie decisive, ti migliora, ti moltiplica, ti eleva, ti fa contare sul serio, e ti conquista il rispetto del mondo.”
 
 
In questi giorni ci si interroga sull’eventualità di abbandonare i cortei come forma di manifestazione per disinnescare i violenti. E @riccardowired sempre su Twitter ha scritto:
Indignarsi non basta, senza speranza non cambierà nulla. Vorrei una protesta nuova: gli #impegnati


Ok, ci sto! Io parto da #2eurox10leggi che è una forma davvero alternativa di manifestare e di far sentire la propria voce.
 
Published inEconomia & fisco

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.