Oggi è il giorno: gli
Indignati di tutto il mondo sono impegnati in una manifestazione globale.
Io sono sempre qui; bloccata dai miei problemini alla schiena e dalla febbre di bimbopatato.
Sarebbe stato bello andare a Roma o almeno ad un concentramento qui a Torino, ma niente. E allora faccio quello che posso da giorni: mi informo, partecipo e seguo grazie al mio PC e a Internet.
La Rete per me è in questi giorni una sedia a rotelle magica che mi porta ovunque e oggi la giornata è iniziata alle 7.00.
Ho acceso il PC e mi sono collegata al link che mi ha inviato Giorgia. Giorgia oggi si è sposata a Las Vegas (è creativa mica per niente!) e io ho assistito al suo matrimonio online e ho pianto commossa davanti al mio PC, con mio marito e mio figlio che ronfavano in camera.
E’ stata una forte emozione sentire parlare del lavoro così come lo intendo io: una passione da coltivare e a cui dedicarsi come si fa con i figli e la famiglia. Una professionalità da scoprire dentro se stesse individuando le proprie doti e attitudini per trovare il posto giusto nel mondo.
La Rete aiuta a far questo, agevola le connessioni, aiuta a capire meglio e a farsi capire meglio, tenendo sempre presente che non ci sono due dimensioni (online e offline) perché noi siamo sempre noi.
Io lo so perché mi sono innamorata di un uomo online e l’ho sposato offline (ma solo perché la Chiesa Cattolica non è organizzata e social come una cappella di Las Vegas!), perché mio marito fa il giornalista con passione e dirige il quotidiano online su cui scriveva come semplice commentatore del forum (ma qualcuno volle conoscerlo offline), perché online ho conosciuto alcune delle persone che più amo offline.
E allora anche io oggi sono indignata e lo manifesto qui.
C’è una notizia che più di altre oggi mi colpisce (la traggo da Il Sole 24 Ore):
Insomma nel giorno in cui ci raccontiamo che la Rete aiuta le giovani donne ad emergere nonostante la crisi e la doppia emarginazione sport nazionale di questo Paese (sono giovani e sono donne), nel giorno in cui gli Indignati si organizzano e hanno voce grazie alla Rete, nel giorno in cui mi rendo conto personalmente che la Rete riesce ad attenuare le disabilità, scopriamo che questo Paese non solo non prevede delle risorse per potenziare la Rete, ma gliele ruba!
Perché i soldi delle aste 4G, era scritto, dovevano essere destinati alla banda larga e invece no.
E per farsi un’idea di come sono messi i nostri governanti leggete questo post di Riccardo Luna:
Ma ci fanno o ci sono?
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