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Liborio

Credits: Uwe Hermann

In cuor mio lo sapevo, come lo sapevo del mio primo figlio: Ernesto. Oggi ho scoperto di aspettare un altro maschietto e si realizza il mio sogno di bambina: figli maschi.

Non so spiegare perché, ero una bambina, ma ho sempre guardato con grande ammirazione un’amica della mia mamma con i suoi quattro figli maschi e spesso dicevo “anch’io voglio soltanto dei maschietti!”.

Ora come ora direi che con questa gravidanza chiudo la mia avventura riproduttiva, ma non si sa mai. Dovessi decidere, insieme al mio compagno, che “sì, basta così”, potrei considerarmi soddisfatta.

Detto questo il nome per questo bambino è arrivato da sé.

Liborio era il nome di mio nonno, del papà della mia mamma. Lui era una persona speciale, non tutti a questo mondo sono speciali, lui sì. Io so che era speciale anche se l’ho conosciuto appena, è morto trent’anni fa, quando io di anni ne avevo 4. Lo ricordo vagamente, mi ricordo che dormiva col cappello da notte, la papalina, anche se si trattava del riposino pomeridiano, ricordo il palloncino bianco con le righe colorate (allora non c’erano i palloncini di Peppa Pig) che mi regalò durante la festa del santo patrono. Ricordo molto poco, ma l’amore dei suoi figli e di sua moglie hanno costruito in me un ricordo meraviglioso di quel nonno che se n’è andato troppo presto.

Nonno era un sarto da uomo, un maestro di sartoria. Molti dei sarti del mio paese natale li ha istruiti lui. Era un uomo di mondo, aveva viaggiato, non solo a causa della guerra, e, come ho raccontato altre volte su queste pagine la mia vita e la sua si sono intrecciate a Torino, ai piedi della basilica di Superga, dove i campioni diventarono gli Invincibili.

E lui li conosceva, gli Invincibili, confezionava abiti su misura per uno di loro, per il più grande di tutti: Valentino Mazzola. Mio nonno era del Toro e molto probabilmente amava Torino. Ogni volta che mi capita di visitare quel che resta dello Stadio Filadelfia io sento forte la sua presenza, come se quella fosse la sua lapide. Di tutta la nostra famiglia, sono io quella più vicina a mio nonno, lo so.

Ma torniamo al mio bambino.

Sono rimasta incinta dopo un inverno difficile, ho avuto una serie di problemi che per un po’ mi hanno fatto pensare che non avremmo mai avuto quel figlio che desideravo quasi più del primo, perché se sei già madre il desiderio di averne un altro è diverso. Per quasi tutto l’inverno ho addirittura creduto di non volerne più, è stato un inverno difficile lo scorso inverno.
Poi è arrivata la primavera, è tornata un po’ di speranza, mi sono curata e la situazione è migliorata. Ma di una gravidanza neanche l’ombra fino a giugno.

Mio nonno ci ha lasciati il 10 giugno del 1983, trent’anni fa, 5 giorni dopo il mio quarto compleanno (ma anche se stava morendo mi fece confezionare un completino in maglia rosa e celeste). E’ stato quel giorno, il 10 giugno, che ho realizzato che erano passati tutti quegli anni senza quella persona speciale.

E’ stato quello il giorno in cui ho chiesto a mio marito “se rimango incinta in questo mese, possiamo chiamarlo Liborio?” e già in quella mia domanda c’era l’implicita certezza che sarebbe stato un altro maschio. Mio marito ha detto di sì, che quel nome tanto misterioso, di cui si ignorano le origini, era speciale, che gli piaceva tantissimo.

Dopo un paio di settimane già sapevo di aspettare un bambino, oggi ho avuto la conferma che sta arrivando Liborio, un Liborio piemontese e pugliese che dalla sua cameretta vedrà la basilica di Superga, che ogni sera saluterà gli Invincibili insieme a suo fratello e che scorgerà il suo bisnonnno sugli spalti di quel che resta dello stadio Filadelfia.

Published inL'angolo delle riflessioni

3 Comments

  1. ♡♥♡ sono strafelice x voi e sono sicura che anche tuo nonno sarà felice da lassù ♡♥♡

  2. Congratulazioni.
    Liborio è un nome che non avevo mai sentito, penso che non sia facile come nome…da portare, da far capire…mi auguro che a tuo figlio, una volta grande, piaccia.

  3. Anonymous Anonymous

    Complimenti! Liborio è un Santo! Pensa che io abito nel quartiere di san Liborio! È un nome x me conosciuto! Io ho una bambina che ho chiamato Eleonora ma se fosse stato un maschietto lo avrei chiamato Raul come il mio adorato nonno! Tanti auguri

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