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Io, Santa Margherita e gli universi paralleli

Premessa

In fisica moderna il multiverso è un’ipotesi che postula l’esistenza di universi coesistenti fuori del nostro spaziotempo, spesso denominati dimensioni parallele; è la possibile conseguenza di alcune teorie scientifiche, specialmente la teoria delle stringhe e quella delle bolle (“inflazione caotica”).

Ok, non voglio far venire il mal di testa a nessuno e quindi la faccio semplice semplice (Sheldon perdonami!): esisterebbero infinite realtà e infiniti alter ego di noi stessi, almeno quanti sono i bivi che abbiamo affrontato e affronteremo nella vita. Avete presente il film Sliding Doors?

Il mio secondo anno a Santa Margherita Ligure

Per il secondo anno consecutivo la commissione comunicazione che lavora, tantissimo, per il Convegno dei Giovani Industriali di Santa Margherita Ligure, mi ha invitata a partecipare a questo evento in cui imprenditoria, politica ed istituzioni, si incontrano e si confrontano sui temi caldi dell’economia del nostro Paese, ed ormai dell’economia mondiale, se vogliamo stare in questo mondo.

Per due giorni ho ascoltato interventi di Ministri della Repubblica, incluso il Premier Renzi, di manager di alcune delle più importanti multinazionali che operano anche in Italia (per far qualche nome c’erano i country manager di Google, Facebook e IBM) e di rappresentanti delle istituzioni. Tutto è stato raccontato in presa diretta attraverso due, popolatissimi hashtag: #sml16 e #nientestorie.

Santa Margherita e le piacevoli scoperte

Mi piace il convegno di Santa Margherita, tanto. Mi piace talmente che ogni tanto vorrei essere una di loro, una giovane imprendritrice che lavora all’organizzazione. E invece no.

La cosa che mi piace di più è parlare con loro, i giovani imprenditori.

Lo scorso anno sono arrivata a Santa (perché loro chiamano così il convegno, per ottimizzare) carica di pregiudizi. “Capirai”, pensavo, “sarà un esercito di figli di papà con la fabbrichetta e io mi sentirò a disagio per tutto il tempo”. E invece no.

Insomma è chiaro che lì fuori è pieno di figli di papà con la fabbrichetta, ma quella è la parte ovvia che non richiede alcuno sforzo.

Quello che ho scoperto io, però, è un universo di imprenditori alla quarta generazione che parlano dell’azienda di famiglia come di un membro anziano della famiglia stessa, di imprenditori di prima generazione (gente giovane che ha messo su la propria azienda dal nulla e sappiamo con quali difficoltà e pregiudizi, incluso il mio), gente giovanissima che già si fa il culo (non trovo sinonimi) per l’azienda fondata dai genitori e magari aggiunge la propria visione del mondo arricchendo la realtà in cui opera e probabilmente scazzandosi quotidianamente con nonni e genitori.

Ho cenato con una donna più giovane di me che si occupa di idrocarburi e che tratta con i camionisti. Una donna che quotidianamente deve affermare con forza le proprie competenze in un mondo fatto di uomini che rifiutano l’idea di avere a che fare con una persona che non è del loro stesso sesso.

Insomma #nientestorie nel senso di lagne, di liste della spesa per la politica, ma tante storie belle e interessanti e tanti mondi da scoprire. Questo per me è Santa.

E gli universi paralleli?

Ecco, gli universi paralleli riguardano una mia personalissima riflessione sulla vita che conduco e sui miei alter ego sparsi in giro nel multiverso.

Stiamo tutte bene e ne ho le prove.

Sta bene la me che scrive qui, con il lavoro da freelance, il marito meraviglioso e i due bambini tanto desiderati ed amati. Ma stanno bene anche le altre e ho qualche prova:

  • sta bene la me che ha messo su un’azienda e ha realizzato il sogno di assumere delle persone (la mia visione dell’imprenditore è shumpeteriana);
  • sta bene la me che ha sposato un uomo in carriera, o almeno se la cava;
  • sta bene la me che vive da sola, tra lavoro, libri, volontariato e amici.

Lo so perché mi osservo e credo di incrociare le altre me nelle diverse occasioni della vita, che è una cosa bellissima anche in questo momento che tanto bello non è. Le incrocio alle cene di gala, agli eventi di formazione (che siano in teatro o su una spiaggia), alle grigliate con gli amici, alle feste di paese o in una apparentemente noiosissima e dolente camera di ospedale. Stiamo tutte bene 🙂

 

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