Questa qui sono io in tutta la mia anniottantezza. Sono nata nel 1979, l’anno di YMCA, e sono stata una bambina degli anni ’80. Per 9 anni ho studiato pianoforte e poi qualche anno più tardi ho cantato come contralto in un coro polifonico.
Nel frattempo crescevo e il mio cuore iniziava a battere un po’ a caso, molto spesso a senso unico.
E la musica ha per forza accompagnato tutti i batticuore che si sono susseguiti negli anni, a torto o a ragione.
E allora, caro diario, ho deciso che dovevo proprio farla la mia playlist del batticuore, la devo a quella ragazzina poi ragazza che sognava parecchio e non immaginava per niente il suo futuro.
Cominciamo con una festa di Natale nel salone della parrocchia, perché la parrocchia era (adesso non saprei) prima di tutto luogo di broccolamento, come bene sanno la mia mamma e il mio papà che si sono innamorati durante una recita interparrocchiale (il mio matrimonio l’ha poi celebrato il prete che presentò i miei).
Ma torniamo a quel salone della parrocchia, con le sedie lungo le pareti e l’imbarazzo del lento che parte. Io ero Harriet e lui una specie di Mr Knightley, ma proprio una specie. Però mi invitò a ballare questa:
Dopo il famoso lento le cose non andarono ma un ricordo così è comunque un bel regalo.
Ero una pischella e gli Scorpions non mi abbandonavano. Questa volta credevo di essermi davvero innamorata perdutamente, io in quarta superiore e lui al primo anno di università. La prima volta che andò via per studiare (ma poi tornava nel weekend) mi lasciò una cassettina con questa:
Ammazza se è cesso il cantante degli Scorpions!
Ma dicevamo… mi struggevo d’amore per questo ragazzo che trovavo soprattutto simpaticissimo. E probabilmente pure io stavo simpaticissima a lui, ma di certo non era amore, ne aveva un’altra in mente. Ma dai?
Un annetto perso a sognare e via!
Poi un’estate, sempre mentre frequentavo le superiori, una vacanza in Romagna, un vestito arcobaleno, un milanese con la voce pazzesca e una dedica al karaoke, questa:
L’ho rivisto l’estate successiva e poi quando mi sono trasferita a Milano. Ma poi son sparita io che più che al cuore ho dato retta all’istinto, come fu per il ragazzo del primo ballo.
Nel mezzo anni di studio e di anestesia amorosa. Io volevo solo studiare e i ragazzi non mi vedevano proprio, invisibile. Beh ci mettevo anche del mio con una cura di me che era a livello di donna dopo la prima settimana dal parto.
Però c’era lui, che per anni è stato una famiglia, lo siamo stati entrambi. Lontani dalle nostre di famiglie. In questo caso niente batticuore, zero. Ma un grande affetto e una promessa che non abbiamo dovuto mantenere. “Se a 40 anni non siamo ancora sposati, ci sposiamo tra di noi e andiamo all’altare con questa”:
Adesso siamo entrambi sposati e abbiamo dei figli. Ogni tanto ci sentiamo e ci scambiamo consigli sulla puericultura 🙂
Chiusi gli studi ecco finalmente una storia romantica regular con una colonna sonora adeguata:
E un ritorno a bomba degli anni ’80!
Ma Madonna a parte non avevamo quasi nulla in comune e io mi comportavo con la stessa isteria di quella sfigata di Carrie con Mr Big.
Un intermezzo di cose irrilevanti e senza soundtrack.
Nuovo giro, nuovo amore a senso unico, anche se c’eravamo quasi (nel senso che sapevo che stavo per trovare quello che stavo cercando anche se non sapevo come e dove). Nel frattempo mi struggevo per qualcuno che mi percepiva appena, sì come una regazzina delle medie, e ascoltavo e riascoltavo questa:
Dopo questa non avrei mai immaginato che sarebbe arrivata la canzone giusta, quella che avrei ballato al centro di una sala ricevimenti, vestita da sposa. Eppure sarebbe passato solo un anno.
Quando ho ascoltato questa canzone la prima volta, ho capito che l’avevo trovato l’amore eppure io e lui non ci eravamo nemmeno incontrati di persona:
Sono passati quasi nove anni. Nove anni fa iniziammo a scriverci proprio durante il periodo natalizio e non immaginavamo certo (o forse sì?) che il Natale successivo l’avremmo trascorso a mettere insieme gli ultimi dettagli per il nostro matrimonio 🙂
Meno di Madonna e più della principessa Diana, almeno spero (cit.)
Sii il primo a commentare