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Cosa succede a Cipro?

Era il 2004, avevo 25 anni, un buon lavoro, nessun fidanzato all’orizzonte, pochi amici a causa del troppo lavoro.
Presi tutti i soldi che avevo e decisi di partire con sette sconosciuti per Cipro con un noto tour operator web di “viaggi disorganizzati”.
Nella mia vita, per vari motivi, sono stata all’estero solo tre volte e il viaggio a Cipro mi ha lasciato il segno e un desiderio enorme di tornare.
Ho visitato tutta l’isola, ancora divisa da un muro con i check point dell’ONU. Ho oltrepassato il muro e ho visto una città, Nicosia, completamente europea da un lato, completamente mediorientale dall’altro.
Ho vissuto la vacanza in maniera diversa rispetto ai miei compagni di viaggio, tutti del Centro-Nord Italia. Intanto come si può vedere nella foto (io sono la prima a partire da sinistra), sembravo turco-cipriota già dopo i primi due giorni; poi ho scoperto che l’architettura dei paesi, la cucina, le persone, mi ricordavano la mia vita in Puglia, prima di trasferirmi a 19 anni a Milano. Insomma mi sentivo a mio agio, non mi sentivo nemmeno una turista. E ho provato maggior simpatia per i turco-ciprioti, persone gentilissime, che per i greco-ciprioti, comunque adorabili anche loro.
E’ anche per questo che ieri, mentre seguivo su Rainews24 le elezioni dei nostri Presidenti delle Camere (a proposito WELL DONE), sono rimasta molto colpita da quello che hanno deciso di fare ai ciprioti.

Cipro è sull’orlo del fallimento e la UE ha deciso di salvare l’isola. Ma con il culo dei Ciprioti!

Per rendere funzionante il bailout si è deciso di introdurre una tassa, chiamata “one-off stability levy”, che prevede due aliquote di prelievo: 6,75% per i depositi fino a 100.000 euro, 9,9% oltre questa soglia.

E quando avverrà questo prelievo? Durante il weekend, prima che riaprano le banche e la gente corra a salvare i propri risparmi.
L’approfondimento lo lascio a Fabrizio Goria su Linkiesta, qui l’articolo completo.

Io faccio solo un commento. Sono cresciuta in Puglia e i prof. dell’ITC mi hanno allevata europeista. Nella mia scuola superiore, nel 1996, facemmo il primo convegno sull’euro della regione. Per me l’Europa era un sogno, il nostro futuro inevitabile, una federazione politica ed economica, la speranza del dopoguerra che noi, quelli della mia generazione, avrebbero reso realtà.
Oggi per me l’Europa è un incubo, per i ciprioti un’orribile realtà (sebbene come tutti noi abbiano le loro colpe). E all’improvviso le cose che non volevo vedere, perché speravo, mi sono chiare: aziende agricole che producono davvero uccise dalle quote, aziende agricole inesistenti i cui fondatori prosperano grazie alle integrazioni. Io queste cose le vedevo già nel 1996, ma mi sembravano il prezzo per un sogno.

Ecco, stamattina mi sono svegliata un bel po’ antieuropeista e poi ho pensato alla mia famiglia.
E se oggi venissero a fregarmi il 7% dal conto in banca? Beh… ecco… LOL
In questa fase storica è una gran figata non possedere nulla.

UPDATE
17/03/2013
Vale la pena di leggere questo post a favore della decisione UE.
19/03/2013
Cipro: Cambia la tassa sui depositi per salvaguardare i piccoli risparmiatori
20/03/2013
L’aiuto russo per Cipro

Published inEconomia & fisco

3 Comments

  1. Grazie x aver scritto questo post, mi hai aperto gli occhi su un problema che ignoravo…tu ti domanderai, ma dove vive questa? Sono talmente presa dai miei problemi che non considero quelli degli altri e questi si che son problemi serissimi.

    • Sono tantissime le cose che ignoro anch’io, perché devo badare a lavoro-casa-figlio-conto in banca inesistente.
      Ma il desiderio di sapere sta crescendo a dismisura in questi giorni.

  2. Anonymous Anonymous

    Chi non ha nulla ,nulla ha da perdere.Buona notte

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