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Il lavoro scazzato

Scena: mio marito alla cassa del LIDL, cassiera che mangia delle patatine. Mio marito solo alla cassa, lei continua a mangiare, lui aspetta. Dopo un po’ con calma lei batte il pacco di pannolini, prende i dieci euro e consegna resto e scontrino. Non una parola.
Qualcuno mi dirà, in prima battuta l’ho pensato anche io, che la poveretta lavora al LIDL, un posto di merda e chi bazzica il web conosce le continue denunce di quasi-schiavismo; quindi lo scazzo va giustificato e sopportato.
E invece no, a me non va! Qui invece di generazione perduta bisogna parlare della generazione scazzata. L’entusiasmo rasoterra.
E lo so che questi politici… che le banche… che i raccomandati… che i paraculi…
Lo so e subisco e ho subito anch’io.
Ma lavorare seriamente e con professionalità non è un favore al padrone ma a se stessi. Se non diamo per primi noi dignità al nostro lavoro a chi dobbiamo chiedere rispetto?
E un sorriso ogni tanto fa bene a tutto l’ecosistema.

Published inL'angolo delle riflessioni

10 Comments

  1. Purtroppo cose come queste che dovrebbero essere eccezioni, sono normalità e non succedono solo al Lidl. Gli uffici pubblici, dove si dovrebbe entrare per meritocrazia, ne sono pieni.

  2. Ho una cara amica che lavora al Lidl: lei e le sue colleghe sono gentili con tutti e se hai dei bambini parlano con loro, scherzano…

    Sfruttamento o non sfruttamento, non è modo di fare, anche perché non è il cliente che ti sta sfruttando!

  3. io lavoro all’università.. .tu devi vedere come arrivano i ragazzi! Stanno in aula senza interesse, devono laurearsi e sembra non gliene importi un tubo… ma ti pare che gli devo correre a presso io!

  4. Ho lavorato in un call center per un operatore telefonico, all’epoca appena nato, noi operatori in cuffia non avevamo un secondo di tregua dovevamo prenotare una pausa sul sistema per riuscire ad andare al bagno. A volte tornavo a casa e lo squillo del telefono mi faceva rabbrividire. Ricordo un turno di notte in cui dopo il mio solito Buongiorno sono Bianca come posso esserle utile? il cliente dall’altra parte mi disse: “signorina sono talmente arrabbiato per i disservizi che avevo chiamato con l’intenzione di arrabbiarmi ed insultare chiunque mi avesse risposto ma il suo evidente sorriso mi ha fatto desistere, può aiutarmi?
    Non lo dimenticherò mai, la potenza del sorriso

    • Anche mio marito ha lavorato in un call center per anni e oggi mi ha detto “quel lavoro era disumano, quindi la mia professionalità e cortesia lo rendeva umano prima di tutto a me e poi anche agli utenti”.

  5. Non è il posto che fa la persona, quella sarebbe così in qualsiasi altra parte, credimi!!

  6. call center all’appello. confermo tutto. Disumano, ma proprio per quello Devi essere gentile… Poi se una così lavora, anche al lidl, io che con una figlia a carico non riesco a trovare nulla che mi dia realmente da vivere la piglio a calci in culo e mi siedo al suo posto. Posso??

  7. anche io e davide abbiamo lavorato in un call center, e l’esperienza di Biancume è anche la nostra ( e uno dei pochi bei ricordi di quel lavoro massacrante).
    il lidl è solo in – piccola – parte una giustificazione. pensa che nella banca del nostro paese un giorno l’impiegato mentre stava svolgendo una pratica si è messo a succhiare con la cannuccia, rumorosamente e con sguardo bovino, da un succo di frutta… !! 😉
    ah.. e una sua collega quando siamo andati ad aprire il conto, visto che la procedura era lunga, ad un certo punto ci ha detto, vi dispiace se vado a prendermi un caffe? (forse era il segnale per scegliere un’altra banca..)

    • Ecco io spero che la crisi ci ripulisca un po’ da questa gente. Perché non parliamo di persone che hanno bisogno dello stato sociale ma di fancazzisti fantozziani ai quali siamo anche costretti a pagare le pensioni 🙁

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