Difficile in questi giorni parlare e pensare ad altro che non sia la situazione politica. Sono stata e continuo ad essere ottimista, penso che tutto questo trambusto faccia tremare le gambe alle persone che hanno vissuto per troppo tempo di certezze e lasci abbastanza tranquilli o moderatamente preoccupati tutti quelli che di certezze non ne hanno.
Io continuo ad essere contraria alle quote rosa ma qui la questione è diversa. Ogni volta che un gruppo di uomini decide per tutti viene a mancare un punto di vista totalmente diverso, una visione del mondo e delle cose che potrebbe rendere le decisioni più, come dire, complete. Ed è una cosa gravissima!
Mio marito fa il direttore di giornale da qualche anno, un giornale sportivo, e ha SEMPRE cercato almeno una redattrice perché “l’approccio femminile manca agli uomini ed è necessario, ci vogliono entrambi per avere un team che funzioni”. Dice sempre mio marito “è un’iniezione di precisione, di cura del dettaglio e di attaccamento al lavoro con le unghie e con i denti che spesso agli uomini manca”.
E in questi giorni mi tocca leggere anche qualcosa di agghiacciante. Frasi del tipo “con i problemi gravissimi che ha il nostro Paese, la questione della mancanza di donne nel gruppo dei saggi mi pare irrilevante”.
Ecco questa è una cosa che non posso sopportare esattamente come non sopporto più il “dobbiamo fare presto, siamo in emergenza, dobbiamo essere responsabili!”.
BASTA! Proprio BASTA!
Questo vivere di priorità, di emergenze è una costante, non un’eccezione del momento. Nel ’92, tra Mani Pulite e rischio di uscire dall’UE, avevo 13 anni e da allora non ricordo un periodo libero da emergenze ed appelli alla responsabilità.
E se stavolta ci si fermasse un attimo per rimettere a posto le macerie? E se questo “lavoro di precisione” lo facessimo fare a qualche donna? Quante volte ancora bruceremo la Bonino come Presidente della Repubblica?
E’ per tutti questi motivi che anche io aderisco al Piano D
Aderendo idealmente al piano D, approfitto di questo tuo post per dire due cose
primo: nessuno scandalo per i nomi dei 10 “saggi”. Saggio non è sinonimo di giovane, per cui nessuno penso si aspettasse da questa soluzione tampone (super cazzola??) nomi di giovani. Il fatto che non ci siano donne è normale. Intendiamo: non giusto, non condivisibile ma normale. Guarda i ruoli dei 10: c’è il presidente di qualche commissione parlamentare che conta donna? Quale è stata l’ultima donna a capo dell’ista? E l’ultima a capo della corte costituzionale?
Secondo: ogni volta che deve essere eletto un PdR si tira fuori il nome della Bonino. Io mi ricordo almeno tre elezioni con questa e sempre il suo nome (che a me piace, tra l’altro).
il problema è che questo paese non lascia spazi alle donne, per cui, quando poi si deve arrivare al dunque, tirare giù i nomi di chi conta noi non ci siamo. Io odio le quote rosa: servono a piazzare foglie di fico qua e là senza ruoli; di solito ci si ritrovano cortigiane o figlie di…
Le politiche per le donne si fanno cambiando le politiche sociali, dando pari responsabilità nella cura dei bambini per legge a uomini e donne (io devo stare a casa 5 mese se partorisco: e mio marito?), smettendo di proporre modelli femminile tutti tette e culi, e smettendo (noi mamme) di tirare su maschi invece di uomini.
Bellissimo commento, completa alla perfezione il mio imperfetto post 🙂
mi ha fatto un passaggio perfetto: bastava schiacciare! 😉
Team work 😉
Leggerti mi aiuta a capire ancor meglio questa nostra politica così compromessa ormai e che definirei anche maschilista, ma detto da una donna, verrei tacciata x femminista, vabbè…pazienza!
Purtroppo sì, l’accusa di femminismo “senza se e senza ma” è sempre dietro l’angolo, anche se magari nel frattempo stai dicendo “lavoriamo insieme che da soli non andiamo da nessuna parte!”.