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Piano D, perché di emergenza si muore non si vive!

Difficile in questi giorni parlare e pensare ad altro che non sia la situazione politica. Sono stata e continuo ad essere ottimista, penso che tutto questo trambusto faccia tremare le gambe alle persone che hanno vissuto per troppo tempo di certezze e lasci abbastanza tranquilli o moderatamente preoccupati tutti quelli che di certezze non ne hanno.

L’altro giorno dicevo alla mia mamma un po’ preoccupata (anche grazie a certa stampa) “mamma, posto che io ad oggi non posso contare su una futura pensione e se mi dovessi ammalare finirei immediatamente sotto un ponte, mi dici di cosa esattamente devo preoccuparmi in più?”.
Ma questo è il mio personalissimo punto di vista e posso anche capire, pur senza comprendere, l’ansia altrui.
Poi il Presidente della Repubblica alla vigilia di Pasqua, decide di commissariare la Repubblica che presiede (c’è chi parla di golpe all’italiana ormai) e di far presidiare il Paese da 10 saggi: tutti uomini, nessun giovane.
E le braccia, ormai cadute da tempo grazie a 3 uomini (l’impresentabile Berlusconi, l’inconsistente Bersani, l’inutile Grillo), adesso cominciano ad andare in cancrena.

Io continuo ad essere contraria alle quote rosa ma qui la questione è diversa. Ogni volta che un gruppo di uomini decide per tutti viene a mancare un punto di vista totalmente diverso, una visione del mondo e delle cose che potrebbe rendere le decisioni più, come dire, complete. Ed è una cosa gravissima!
Mio marito fa il direttore di giornale da qualche anno, un giornale sportivo, e ha SEMPRE cercato almeno una redattrice perché “l’approccio femminile manca agli uomini ed è necessario, ci vogliono entrambi per avere un team che funzioni”. Dice sempre mio marito “è un’iniezione di precisione, di cura del dettaglio e di attaccamento al lavoro con le unghie e con i denti che spesso agli uomini manca”.
E in questi giorni mi tocca leggere anche qualcosa di agghiacciante. Frasi del tipo “con i problemi gravissimi che ha il nostro Paese, la questione della mancanza di donne nel gruppo dei saggi mi pare irrilevante”.
Ecco questa è una cosa che non posso sopportare esattamente come non sopporto più il “dobbiamo fare presto, siamo in emergenza, dobbiamo essere responsabili!”.
BASTA! Proprio BASTA!
Questo vivere di priorità, di emergenze è una costante, non un’eccezione del momento. Nel ’92, tra Mani Pulite e rischio di uscire dall’UE, avevo 13 anni e da allora non ricordo un periodo libero da emergenze ed appelli alla responsabilità.
E se stavolta ci si fermasse un attimo per rimettere a posto le macerie? E se questo “lavoro di precisione” lo facessimo fare a qualche donna? Quante volte ancora bruceremo la Bonino come Presidente della Repubblica?
E’ per tutti questi motivi che anche io aderisco al Piano D

 

Published inL'angolo delle riflessioni

6 Comments

  1. Aderendo idealmente al piano D, approfitto di questo tuo post per dire due cose
    primo: nessuno scandalo per i nomi dei 10 “saggi”. Saggio non è sinonimo di giovane, per cui nessuno penso si aspettasse da questa soluzione tampone (super cazzola??) nomi di giovani. Il fatto che non ci siano donne è normale. Intendiamo: non giusto, non condivisibile ma normale. Guarda i ruoli dei 10: c’è il presidente di qualche commissione parlamentare che conta donna? Quale è stata l’ultima donna a capo dell’ista? E l’ultima a capo della corte costituzionale?
    Secondo: ogni volta che deve essere eletto un PdR si tira fuori il nome della Bonino. Io mi ricordo almeno tre elezioni con questa e sempre il suo nome (che a me piace, tra l’altro).

    il problema è che questo paese non lascia spazi alle donne, per cui, quando poi si deve arrivare al dunque, tirare giù i nomi di chi conta noi non ci siamo. Io odio le quote rosa: servono a piazzare foglie di fico qua e là senza ruoli; di solito ci si ritrovano cortigiane o figlie di…
    Le politiche per le donne si fanno cambiando le politiche sociali, dando pari responsabilità nella cura dei bambini per legge a uomini e donne (io devo stare a casa 5 mese se partorisco: e mio marito?), smettendo di proporre modelli femminile tutti tette e culi, e smettendo (noi mamme) di tirare su maschi invece di uomini.

  2. Leggerti mi aiuta a capire ancor meglio questa nostra politica così compromessa ormai e che definirei anche maschilista, ma detto da una donna, verrei tacciata x femminista, vabbè…pazienza!

    • Purtroppo sì, l’accusa di femminismo “senza se e senza ma” è sempre dietro l’angolo, anche se magari nel frattempo stai dicendo “lavoriamo insieme che da soli non andiamo da nessuna parte!”.

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