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Conto alla rovescia per i minimi al 5%

Avrei dovuto scrivere un post sul nuovo regime agevolato dei minimi al 15% da settimane.
E dovrei scrivere anche un post sugli acquisti extracomunitari e un altro paio di cosette.
Ma decisamente non sono Wonder Woman e quindi ho dovuto procrastinare.

Ma ancora in tempo utile eccomi, velocemente vi racconto che dal 1° gennaio 2015 chi apre la partita IVA finirà direttamente nel regime dei minimi con tassazione al 15%, restandoci finché non sforerà la soglia di fatturato relativa alla propria attività (dipenderà dal codice attività, codice ATECO, scelto in fase di apertura della partita IVA). Le soglie andranno 15.000 ai 40.000 euro. E qui mi permetto un parere personale e lo dico ad alta voce:
LA SOGLIA DI 15.000 EURO È UN INSULTO ALLA NOSTRA INTELLIGENZA.

E i minimi al 5%? Quelli grazie ai quali molti di noi hanno aperto la propria attività e stanno provando a crescere per entrare nei regimi ordinari e magari dare del lavoro ad altre persone?

I minimi al 5% saranno una categoria residuale. Ad esempio io ho aperto la partita IVA con questo regime nel 2012 e quindi potrò mantenerlo fino a tutto il 2016. Se nel 2016 avessi ancora meno di 35 anni (purtroppo non è così) potrei restare nei minimi fino al compimento del 35esimo anno di età.

In sintesi:
VENGHINO SIORI VENGHINO!

Aprite la partita IVA entro il 31/12/2014 perché è vero che perderete un anno di beneficio fiscale, se aprite a fine anno quei pochi giorni conteranno come anno intero, ma vi ritroverete 4 anni al 5% (o anche più se avete meno di 30 anni) che possono essere utili anche solo per “sperimentare” l’avventura di un’attività in proprio.
Ma occhio ai contributi però, per la gestione separata sono previsti degli aumenti (ma questa è un’altra storia…)

Questa e altre cose le ho raccontate al Mammacheblog Creativo dello scorso 29 novembre:

Published inEconomia & fisco

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