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Rottamazione cartelle Equitalia: del perché non conviene a tutti

Ieri, 15 maggio 2018, è scaduto il termine per la rottamazione cartelle bis. Colgo l’occasione per riproporre un post che ho scritto in occasione della prima rottamazione cartelle Equitalia, che ritengo valido anche oggi.

Giunta la scadenza dei termini, ho una cosetta da dire (lo so, potevo dirla prima ma ho avuto un attimo da fare con focolai di polmonite e vacanze scolastiche varie).

Rottamazione cartelle Equitalia: come funziona

Il 30 giugno 2017, fra un paio di mesi insomma, Equitalia chiuderà i battenti. La palla della riscossione passerà ad un nuovo ente: Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Quindi Equitalia sparisce ma le cartelle restano. Il Governo per fare un po’ di cassa e per consegnare al nuovo ente di riscossione una situazione un po’ più “pulita”, ha ideato il meccanismo della rottamazione cartelle: l’opportunità cioè di chiudere i propri debiti senza però pagare sanzioni ed interessi.

Quando è venuta fuori la notizia, ho immaginato le facce di quelli che fino al giorno prima avevano pagato i propri debiti con sanzioni ed interessi. Ma siamo in Italia e le cose funzionano così: c’è sempre tempo per pagare e più aspetti e più può capitarti di essere addirittura premiato.

Detto questo, tutte le regole formali per accedere alla rottamazione puoi leggerle in questo approfondimento scritto per 6sicuro.it:

Rottamazione cartelle Equitalia: le scadenze del 2017

Perché la rottamazione non conviene a tutti?

Qui arriviamo al mio personalissimo parere sulla rottamazione cartelle Equitalia.

Per carità, è un’occasionissima oltre che una palese ingiustizia nei confronti di chi fino all’autunno scorso ha pagato fino all’ultimo centesimo.

Ma c’è un enorme “ma”. Si tratta di un provvedimento che premia chi già può permettersi di pagare e non aiuta chi è in temporanea crisi di liquidità.

Questo perché, sebbene il debito rottamato risulti scontatissimo, le condizioni per il pagamento sono pesanti se non si hanno le disponibilità liquide. Infatti:

  1. occorre versare il totale del debito entro settembre 2018 (quindi fra un anno e cinque mesi a partire da oggi);
  2. le rate saranno soltanto cinque;
  3. il 70% dell’importo dovrà essere versato entro novembre 2017 (entro sette mesi da oggi).

Ovviamente siamo in Italia e queste condizioni potrebbero subire le consuete proroghe o deroghe. Ma a bocce ferme non conviene a tutti.

Se non hai abbastanza liquidi ti conviene rateizzare una cartella con le normali regole. Pagherai anche sanzioni ed interessi, ma almeno potrai ottenere:

  • una rata minima di 100 euro al mese, se il debito non è di importo elevato;
  • un massimo di 120 rate mensili, se ti trovi in comprovata difficoltà economica;
  • la possibilità di saltare 8 rate senza perdere il diritto alla dilazione (diritto che con la rottamazione si perde saltandone una sola, e si perde anche la possibilità di rateizzare pur aggiungendo sanzioni ed interessi).

Insomma non è tutto oro quello che luccica e ci tenevo a metterlo nero su bianco.

Published inEconomia & fisco

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