Hai sentito parlare dell’Assegno Unico familiare ma non sai in cosa consiste? Ecco una breve guida che spiega come funzionerà la nuova misura a sostegno delle famiglie.
Saranno più di 11 milioni, secondo le stime dell’ISTAT, le famiglie interessate dalla riforma, introdotta con il Family Act e per la quale la Legge di Bilancio 2021 ha stanziato i relativi fondi, incrementandoli per il biennio 2021/2022, con l’obiettivo di far partire l’erogazione già dal 1° luglio 2021.
Al momento, sulla base del disegno di legge-delega, è possibile solo analizzare le caratteristiche di questo importante strumento per la famiglia.
Assegno unico: a chi spetta
L’Assegno unico è stato messo a punto per far fronte a due esigenze:
- riordinare una serie di misure a sostegno della famiglia attualmente in vigore: l’Assegno unico assorbirà e sostituirà, oltre all’assegno per il nucleo familiare, le attuali detrazioni per figli a carico, il bonus bebè, il bonus mamma domani, quello per gli asili nido, ecc.
- allargare ad una più vasta platea l’attuale assegno familiare: l’Assegno Unico spetterà non solo a lavoratori dipendenti (come finora succede con l’assegno per il nucleo familiare), ma anche a lavoratori autonomi, liberi professionisti e incapienti qualora abbiano i seguenti requisiti:
- avere figli a carico;
- essere in possesso della cittadinanza italiana, o essere cittadini di paesi membri dell’UE (oppure familiari di un cittadino dell’UE) oppure di paesi terzi con regolare permesso di soggiorno;
- essere residenti in Italia.
Assegno unico: come funziona?
Secondo quanto previsto dal disegno di legge-delega, l’Assegno Unico avrà le seguenti caratteristiche:
- sarà erogato a partire dal 7° mese di gravidanza e fino al compimento del 21° anno di età dei figli, mentre non ci sarà alcun limite di età per i figli con disabilità;
- potrà essere erogato come assegno mensile alla famiglia oppure essere utilizzato come credito di imposta;
- potrà essere erogato direttamente ai figli dal 18° al 21° anno di età, se iscritti a corsi universitari o professionali e tirocini, oppure se impegnati nel servizio civile universale o in un lavoro a basso reddito, proprio per permettere ai giovani una maggiore autonomia;
- non concorrerà alla formazione del reddito, quindi non influirà sulla richiesta di eventuali altre agevolazioni, trattamenti assistenziali e prestazioni sociali, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le prestazioni sociali in favore di figli con disabilità.
Assegno unico: quota fissa e quota variabile
L’importo dell’Assegno sarà formato da una quota fissa, prevista tra i 50 e i 100 euro, ed una quota variabile, per un importo totale di massimo di 200/250 euro per ogni figlio.
La quota variabile sarà stabilita in base a:
- ISEE del nucleo familiare: ciò significa che l’importo sarà più alto per le famiglie con una situazione economica più disagiata e che la quota variabile si annullerà oltre una certa soglia di reddito ISEE;
- numero ed età dei figli a carico: l’importo sarà maggiorato in presenza di più figli minori, si prevede che dopo il secondo figlio l’importo sarà maggiorato del 20%, mentre per i figli maggiorenni l’importo sarà più basso;
- presenza di figli con disabilità: l’importo sarà maggiorato dal 30% al 50%, in base al grado di disabilità, senza alcun limite di età.
Non resta che aspettare che l’iter si concluda e che i relativi decreti attuativi rendano operativa questa importante misura universale di sostegno alle famiglie, pilastro del più ampio disegno tracciato dal Family Act.
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