Di scuola pubblica ho già parlato in passato, ma oggi torno con la storia di un’insegnante particolare: la mia mamma.
La maestra Conca fa la maestra da 36 anni e di anni ne ha 64.
Un marito, 2 figli e la passione per l’insegnamento.
La maestra Conca il prossimo settembre non andrà in pensione, eppure ha 64 anni (quasi dai, che altrimenti mi cazzia), no. Il prossimo settembre ricomincerà da capo, con i bimbi di prima elementare. E stavolta ha una cavia per capire come organizzare l’accoglienza dei suoi nuovi alunni: sta studiano il suo adorato nipotino 5enne, mio figlio. Gli parla e intanto vedo le sue rotelle girare per capire cosa può conquistare questa nuova infornata di 6enni che l’attende.
Ha 64 anni e non si ferma mai.
Come quando a 46 anni prese un aereo e andò in Inghilterra a perfezionare l’inglese per i suoi bambini; come quando seppe che avrebbe avuto un alunno non vedente e imparò a leggere e a scrivere in Braille; come quando, superati i 60 s’é comprata smartphone, notebook e tablet e da sola ha recuperato il suo personalissimo digital divide.
Poi ci sono io, che sono una mamma di un bambino che potrebbe essere un suo alunno. E quando sento o leggo certi discorsi dei genitori miei coetanei, penso “ma chi cacchio glielo fa fare a mia madre di farsi un mazzo tanto?”.
E ogni tanto lo dico anche a lei “mamma, ma chi te lo fa fare? Guarda che il tuo minimo sindacale basta e avanza!”.
E lei: “io una volta che entro in classe e guardo i miei bambini, come faccio a non dare il massimo?”.
E anche quest’anno ce la sta mettendo tutta, nonostante la fatica e le amarezze che spesso la vita e le persone riservano a chi fa il 110%.
Così qualche giorno fa mi ha raccontato che con i suoi bambini di quinta sta lavorando alla favola sportiva della squadra di calcio di Gravina. Una storia bellissima di un gruppo di imprenditori locali che ha portato la squadra a rinascere e a vincere come mai prima.
Ma non si è fermata al racconto di sport e cooperazione, ha invitato calciatori e dirigenti, come si vede nell’immagine (qui la gallery completa) e ciliegina sulla torta?
Domenica 20 marzo, in occasione della festa del papà, la classe e la maestra porteranno i papà tutti allo stadio, un piccolo gruppo ultrà scolastico insomma.
Io non so chi saranno le insegnanti di mio figlio, qui da noi c’è una sola quinta e iscrizioni per formare tre prime, saranno nominate l’estate prossima. Posso solo sperare che il mio bambino incontri una maestra con la stessa passione di sua nonna.
Ebbene si, Michela…hai proprio ragione: la maestra Conca è super! Dopo aver portato a scuola un’ orchestra per la recita di Natale ci ha stupite ancora con questa splendida iniziativa… Lavoretti lowcost, quest’anno tutti con carta da riciclo, iniziative semplici ma di impatto…soprattutto sempre studiate ed organizzate in ogni dettaglio. C’è tanto impegno e lavoro dietro, noi lo sappiamo. E i bambini? Sono al settimo cielo! Io lo so già… Ne sentirò la mancanza il prossimo anno!!!
Chi l’avrebbe mai detto che dopo vent’anni ci saremmo ritrovate a parlare della mia mamma che è la maestra di tuo figlio 🙂
Infatti!