Quello nell’immagine è il logo della Engym Sport, l’associazione sportiva che abbiamo scelto per mio figlio grazie a Giulia e alla sua startup SportGrandTour.
Le nostre esigenze al primo posto
La nostra famiglia è tutta improntata sul restare umani, in tutti i campi. Io e mio marito ci comportiamo così sul lavoro, anche a costo di prendere delle batoste (ma l’idea di “camminare sui cadaveri” altrui non è proprio nelle nostre corde).
Allo stesso modo stiamo cercando di educare i nostri figli: massimo impegno ma prevaricazione mai!
Ammetto che i miei timori nell’intraprendere uno sport fossero legati ad una eccessiva competitività imposta ai bambini e alla perdita della dimensione del gioco.
Insomma partivo con dei pregiudizi.
Engym Sport: il Judo a misura di famiglia
Non smetterò mai di ringraziare Giulia Pettinau per avermi suggerito la Engym.
Mio figlio frequenta la palestra di Judo da pochi mesi, all’incirca 5, ma ci va volentieri e si sta appassionando alla disciplina. Per non parlare del piccolo Bino, che vorrebbe iniziare da subito ma deve aspettare un anno e mezzo prima di essere ammesso (i bimbi possono iniziare dai 4 anni in su).
Abbiamo trovato un gruppo di allenatori, guidati dal maestro Christian Sgroi, a misura di famiglia e di bambini; maestro ed allenatori che non eccedono nell’agonismo e mantengono viva la dimensione del gioco: perfetto, no?
Delle gare parlerò nel prossimo post, ma anticipo che lì ho potuto fare già dei paragoni con altre scuole della Regione, osservando bambini e maestri. I nostri sono proprio una famiglia, con maestro ed allenatori a incoraggiare, festeggiare o consolare i piccoli.
E anche con gli altri genitori le cose vanno benone, perché credo che si sia instaurato un circolo virtuoso che coinvolge tutti noi.
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