Nel mese di settembre dovrò partire ben tre volte, due delle quali da sola con i due bambini, una delle quali con l’aereo.
Partire, soprattutto con altri, mi rende nervosetta. Ho sempre il timore di dimenticare qualcosa, adesso ho addirittura il timore di perdermi per strada qualcuno.
Pensando e ripensando, mi sono ricordata della disavventura della mia fashionissima mamma qualche anno fa.
Doverosa premessa: mia madre e mio padre hanno dedicato la loro vita ai figli. Hanno spesso dovuto sacrificare le vacanze per utilizzare quei soldi per la nostra istruzione e il nostro futuro. Per fortuna quell’anno decisero di pensare a se stessi: una crociera di due settimane fra le capitali del Nord Europa e i Fiordi.
Una crociera da sogno che ricordava loro quella fatta nel 1977 per il viaggio di nozze.
Insomma questa crociera se la meritavano tutta!
Però, però…
Arrivati a Copenhagen in aereo, prima di imbarcarsi sulla nave per due settimane, la brutta sorpresa: dei bagagli di mia madre nessuna traccia.
Mi ricordo la sua telefonata e la discussione conseguente fra me e mio marito.
“Amore hanno perso il bagaglio di mia madre!”
“Dai, magari ne approfitterà per fare shopping!”
“Amore io conosco bene mia madre, lei ha già fatto shopping prima di partire!”
Infatti così era. In quel bagaglio c’erano capi nuovi e superfighi acquistati per l’occasione. Sì perché mia madre, avesse ora la mia età, sarebbe certamente una fashion blogger. La sua immagine è curatissima, il guardaroba periodicamente rinnovato e il DNA ulula: è la figlia di due sarti e si vede.
Sono seguiti per lei quattro giorni da incubo. Infatti dalla compagnia aerea ottenne ben poco:
– ha potuto lavare e rilavare gratis gli abiti che aveva indosso e le poche cose del bagaglio a mano;
– ha ottenuto un buono per l’acquisto di un pantalone, una maglietta e un piumino;
– le hanno regalato due magliette.
Insomma molto poco rispetto ad una serie di outfit abbinati e studiati per una crociera. E le nei sa!
Quattro giorni, e quattro cene in nave praticamente in tuta, dopo finalmente il bagaglio. Insomma quasi un terzo della vacanza volato via nell’attesa.
Ora, io sono parecchio più incasinata in quanto ad outfit, ma ho anche delle forme difficili che necessitano lunghe ricerche per il paio di jeans e la maglietta che non mi facciano somigliare ad un insaccato, dunque ogni volta che scendo da un aereo tremo al pensiero che i miei jeans preferiti vengano smarriti. Sono la sola a pensarlo?
Questo post è stato offerto da Allianz Global Assistance
Genitori. Viaggio in Egitto. Hanno perso la valigia di mio papà, nella quale c’erano anche capi di mia mamma.. Mai ritrovata. Hanno passato tutta la vacanza lavando calzini ,mutande le magliette la sera. Hanno acquistato poco nella speranza che ritrovassero il bagaglio. da allora io viaggio con bagaglio a mano. Tutto ciò che mi serve mi deve stare li dentro.