E allora oggi niente lavoro, niente casa, niente di niente, solo lui: Ernesto.
Che ovviamente si è svegliato alle 7 del mattino…
E allora oggi abbiamo fatto colazione, pranzo e cena insieme, io e il mio piccolo principe.
Siamo usciti due volte, mattina in quartiere, pomeriggio in centro, e abbiamo passato tanto tempo a conoscerci e riconoscerci.
Eh già perché un bambino di un anno e mezzo è un’esperienza sempre nuova. Non è più l’esserino totalmente dipendente e le sue necessità cambiano, si evolvono.
Oggi ho scoperto che il mio bimbo cammina e che non ha più tanta voglia di essere trasportato, che ha voglia di divertirsi e di scegliere il divertimento (ad esempio tre quarti d’ora di altalena), che sa utilizzare correttamente le posate a seconda delle pietanze che gli vengono proposte (cucchiaio per la pastina, forchetta per la mozzarella), che chiacchiera amabilmente con la ranocchietta di pezza che gli fa compagnia nel lettino, che inventa storie e se le racconta (prima o poi riuscirò anche a decifrare il testo).
E poi è sempre più evidente il suo amore senza filtri per gli altri, con una particolare predilezione per i vecchietti e le persone di colore; ecco se qualcuno dovesse avere una di queste due caratteristica o entrambe può considerarsi spacciato: questo pomeriggio ha costretto una vecchietta conosciuta sul bus a fare un tratto di strada con noi, si rifiutava categoricamente di lasciarle la mano.
Insomma il pupo è un sole e ogni giorno penso che la mia mission di mamma sia quella di mantenere viva la sua luce.
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