Lo scorso 10 maggio è stato presentato a Milano il Piano industriale del Gruppo Unipol 2019-2021. Molte le parole chiave interessanti: mobility, integrazione, dati, sostenibilità e cambiamenti climatici.
Piano industriale Gruppo Unipol: mobilità, salute e patrimonio
Per me le parole sono importanti e seguendo la presentazione del Piano industriale del Gruppo Unipol per il triennio 2019-2021, ne ho segnate alcune che ho trovato molto interessanti.
Il Gruppo ha presentato ottimi risultati e obiettivi di crescita, basando tutto su tre pilastri:
- mobility, con un focus sul noleggio a lungo termine dal momento che i Millennials puntano sull’uso dell’auto e non certo sul possesso del mezzo (io sono tra questi, la mia famiglia non ha mai posseduto un’auto e siamo sposati da 11 anni con due bambini);
- welfare, puntando su benefit aziendali, Internet delle Cose (dunque oggetti connessi) e telemedicina, tutto ciò che è evoluzione tecnologica oltre alla contrattualistica del lavoro (con aziende che offrono welfare per attrarre talenti);
- property, un altro pilastro per andare oltre l’assicurazione, integrando domotica e assistenza ai prodotti tradizionali.
Una compagnia assicurativa che dunque intende andare oltre le proprie specifiche competenze integrando servizi innovativi nella propria offerta. Interessante in un mondo in cui la concorrenza mischia le carte e i competitor sono più chiusi in silos ma vivono in vasi comunicanti fra un settore ed un altro disegnando alleanze e sfide prima inimmaginabili. Sono affascinata.
Piano industriale Gruppo Unipol: rete distributiva e valore dei dati
Il Gruppo Unipol basa il successo presente e il raggiungimento degli obiettivi futuri su tre elementi fondamentali:
- una rete distributiva multicanale il più vicina possibile, anche fisicamente, al cliente (“abbiamo un punto vendita ad almeno 10 minuti da casa di ogni nostro connazionale”) combinando online e offline;
- una rapida gestione della liquidazione di sinistri che “è un grande elemento di qualità nella percezione dei clienti e di contenimento dei costi per noi”;
- gestione dei dati per migliorare la profilazione dei clienti e portare loro nuovi servizi (dalle oltre 4mln di black box installate sui veicoli dei clienti arrivano 350 TB di dati da processare e il numero di persone che si occupano esclusivamente di dati, ad oggi 100, è destinato a crescere).
Piano industriale Gruppo Unipol: sostenibilità e cambiamenti climatici
E poi ci sono due parole che proprio mi stanno a cuore, visto che ho il futuro in casa sotto forma di due bambini di 5 e 8 anni:
- sostenibilità, il Gruppo Unipol si impegna ad arrivare entro il 2021 al 30% di prodotti con impatto sociale e ambientale contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.
- cambiamenti climatici, il Gruppo prevede una protezione innovativa del conto economico di UnipolSai rispetto ai frequenti eventi naturali di media entità, in sostanza riconosce i cambiamenti climatici in atto e ne valuta l’impatto sul proprio bilancio.
Non ho (quasi) parlato di numeri volutamente. Perché ritengo che le parole spieghino molto bene questo piano e l’idea di crescita con attenzione a quello che accade nel mondo e ai cambiamenti talmente rapidi da rendere difficili anche le previsioni di breve e medio periodo.
Tutti i dettagli, per chi vuole approfondire, sono qui: Unipol e UnipolSai 2019-2021 Strategic Plan
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