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Taglie grandi o taglie forti?

Ci sono mille motivi per cui si può arrivare a superare la taglia 46: golosità estrema, cure mediche, gravidanza, costituzione e struttura ossea, disfunzioni ormonali, menopausa.
Superata quella soglia però incomincia la fashion-discriminazione (quelli più disturbati iniziano a discriminare dalla taglia 40, ma qui siamo alla patologia).
Dicevo, superi la 46 e arrivi alla 48 o forse più (per me più perché porto la 52) e intorno a te si crea l’outfit-voragine. Entri nei negozi che tutte le giovani donne frequentano e non trovi niente della tua taglia a parte le sciarpine, le taglie arrivano al massimo alla 46 e forse c’è qualche 48 che però è semplicemente l’orribile versione ingrandita di un capetto tagliato su uno scheletro e che quindi sta bene addosso a una senza forme e non di certo su una grassona come te.
E poi l’illuminazione: non ci sono solo le taglie grandi, ci sono le taglie forti, le taglie conformate, il reparto ciccione insomma!
Si tratta di capi tagliati in base a determinate forme e non “svogliatamente” ingranditi per delle palle di lardo che non si capisce come mai mangiano il gelato e non vanno in palestra tutti i giorni!
Per me il passaggio da grande a ben tagliato è stato la svolta, per la mia mamma anche! Lei che ha sempre patito la mia ciccionaggine mi vede finalmente bella, curata ed elegante.
La ricerca delle taglie comode ha un ulteriore piacevole risvolto: via commesse moleste che ti chiedono se possono aiutarti proponendoti abiti che starebbero bene a tua nipote di 10 anni, si spalanca la porta a negozianti, prevalentemente donne, di grande esperienza capaci di consigliarti con sapienza tale da concorrere con Enzo e Carla, Tim Gunn e Gok.
E poi tra grade e forte cosa preferiamo?

Published inL'angolo delle riflessioni

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