Caro Fassino,
che delusione!
Sono la mamma di un bambino di 13 mesi che è all’inizio della sua avventura con le strutture scolastiche pubbliche.
Prima di diventare mamma sono stata una militante dei DS, conservo ancora le tessere con la tua firma come segretario, e, come delegata al congresso regionale della Lombardia, ho votato per la nascita del PD, ci credevo.
Poi mi sono trasferita nel tuo Piemonte e ho dovuto abbandonare la politica. Ma quando ho potuto tornarvi c’era una COSA che non era un partito, che non mi diceva più niente, e sicuramente non era quello per cui avevo lottato e discusso con i compagni duri e puri che hanno lasciato i DS prima del suicidio chiamato PD.
Ma tu non eri già più il segretario.
Mi sei sempre piaciuto, ti ho incontrato tante volte: Feste dell’Unità, incontri, convegni e quella volta in cui sei stato tenerissimo con la staffetta partigiana che aiutavo ad uscire da un teatro milanese.
E allora adesso mi devi spiegare come è possibile che tu possa approvare un’idea così idiota e illustrata senza vergogna sul
sito del Comune: sostituire gli educatori precari dei nidi comunali con personale del Comune in possesso di diploma magistrale.
Capisco che non è tutta colpa tua, che i trasferimenti dal Centro non arrivano e il Comune è in bolletta, ma perché dobbiamo continuare a pagare noi?
Siamo genitori coraggiosi che hanno deciso di avere un figlio nonostante il precariato, nonostante ogni mese sia un’avventura chiudere almeno in pareggio. Pagheremo la retta non indifferente (l’ISEE si riferisce allo scorso anno quando le nostre finanze erano migliori) per il nido comunale e il nostro bimbo è felice e sereno.
Perché il servizio pubblico, nonostante le vostre scelte scellerate, ancora funziona, grazie alla passione e all’impegno di educatori ed educatrici, che devono lavorare in condizioni pietose con un rapporto che a volte è di 8 bimbi vivaci a 1 educatrice che per Natale non sa nemmeno se riuscirà a preparare il pranzo (i precari “scadono” il 22 dicembre,non gli pagate nemmeno il panettone).
Ora, mi spiega perché?
Perché questa scelta?
Perché non cercate di recuperare i soldi diversamente?
Forse punite i bimbi piccoli perché potranno votare fra 15/17 anni e voi per allora sarete morti?
Beh, non le mandi certo a dire eh!!!! Quoto, naturalmente…
Grazie cara,
Non posso credere che dopo solo tre settimane di nido io debba già essere arrabbiata così.
…vedrai quando andrà alla materna… 🙂
ciao Michela, per il nostro nido la questione è un po’ atipica. Pur essendo a tutti gli effetti un nido comunale, a gestirlo è una cooperativa mi pare di Parma (o non ricordo…). Quindi il personale che lavora presso il nido è assunto non direttamente dal comune, ma dalla cooperativa cui il comune di Torino appalta il servizio. Ottimo, per altro. Quindi sono molto felice che le cose non cambino. Non ho ancora letto il comunicato, ma lavorando nel comparto educazione, posso dirti, senza voler difendere nessuno, che facilmente il piano è stato imposto dal Ministero, che ovviamente prevede ulteriori tagli alle immissioni in ruolo e per ora sacrifica i precari. Non so dirti perchè. Nella scuola succede sempre così. Prima ti assumono, poi ti tolgono la cattedra. Quindi te ne trovano una vagante che, a sua volta, viene sottratta a un precario. Ne so qualcosa in merito, ahimè. 🙁
Nell’articolo si parla del city manager e dell’assessore e non si fa cenno ai provvedimenti governativi che comunque stanno uccidendo le istituzioni scolastiche 🙁
SPERIAMO, che siano morti quando i nostri bimbi avranno quell’età…
Grande, Mic! Alice