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32 anni di Mondiali

Sono nata nel 1979, ho 35 anni, 32 di mondiali, un padre malato di calcio, due nonni malati di calcio, un marito col sangue granata. Ecco la mia linea del tempo Mundial.

1982
Avevo 3 anni e ricordo solo piccoli fotogrammi: io con i miei e mio fratello di 5 mesi nel passeggino che corriamo in strada, la bandierina di fodere che mi aveva fatto mio nonno Liborio che faceva il sarto, una 500 vecchia dipinta di verde-bianco-rosso, un’arancia sulle mie magliettine (era Narjito, la mascotte dei mondiali).
1986
Niente, non me lo ricordo. Forse perché siamo usciti agli ottavi e si giocava di notte.
1990
Casa mia invasa da amici e parenti. Notti magiche (che ancora piango come una fontana solo se sento la chitarra iniziale). Quella cacata di mascotte, Ciao. L’inaugurazione del San Nicola. Gli esami di quinta elementare. Gli esami di ingresso al conservatorio. I bar che si chiamavano TUTTI “Italia ’90”. Il trasloco il giorno delle semifinali che quella sera piangevamo perché eravamo usciti due volte.
1994
Fondamentalmente agli americani non interessano i mondiali di calcio, americani! Il mio primo grande amore… a senso unico. Durante le partite io guardavo lui e lui guardava la mia migliore amica (e poi si fidanzarono, per un po’). In 11 ma non in campo, nella macchina del fidanzato maggiorenne di una mia compagna di scuola ogni volta che vincevamo una partita (adesso sono sposati e hanno tre figli).
1998
La maturità. Le partite e i libri. Quei cacchio di francesi. Mia madre che va a fare un viaggio studio in Inghilterra. Mio padre che passa le serate vicino al telefono aspettando che chiamasse mia madre. Mio padre il mattino in cui è partita mia madre, sconvolto all’idea di una separazione così lunga. La mia ultima estate da figlia, la mia ultima estate prima di emigrare.
2002
La faccia di Trapattoni. La faccia di Moreno. La faccia di Totti. Le partite tra Milano e Gravina. I colloqui per andare a fare il corso alla scuola Reiss Romoli de L’Aquila. L’Aquila era ancora bellissima :'(
2006
Non mi ricordo assolutamente dove ho guardato le partite tranne l’ultima. Quella l’ho vista con il mio migliore amico (eravamo pure troppo amici) a casa di alcuni suoi amici che poi non ho mai più visto. Soffrivamo e mangiavamo le lasagne, buonissime. La testata di Zidane a Materazzi. La faccia di Grosso. Le maledette scarpe coi tacchi. Tutta la notte in giro con lui e un altro amico incontrato in piazza Duomo a Milano. Siamo una squadra fortissimi con un pensiero a Notti magiche.
2010
Il primo mondiale con mio marito. Lippi che doveva ritirarsi davvero. Il pancione di 7 mesi. Mia madre e mio padre sul divano della mia casa torinese.
2014
Inizia tra mezz’ora ma ho già qualche ricordo. I miei due bambini. Marito e figlio grande che preparano tutto per sgranocchiare e guardare la cerimonia inaugurale. La faccia di Ernesto quando tornando da scuola ha trovato una bandierina dell’Italia.
Published inL'angolo delle riflessioni

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