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Tra qualche giorno saprò, ovvero dei miei geni e dell’alimentazione

mePrima di parlare di quello che accadrà nel mio futuro prossimo, devo andare indietro di un anno.

Un anno fa mio marito superava i 130 chili di peso e aveva la pressione minima ai livelli che normalmente dovrebbero segnare quella massima. Il mio pensiero ricorrente era “ok domattina mi sveglierò e lui non sarà più con me”, pensieri cupi e pesanti.

Proprio un anno fa però mio marito ha capito che la sua vita non poteva essere messa in pericolo per via delle cattive abitudini alimentari e ha deciso di fare una scelta votata al benessere suo e della sua famiglia. Si è fatto seguire da una specialista e ha imparato moltissimo sull’alimentazione e su quanto male faceva al suo corpo mangiare in maniera scorretta. Così facendo abbiamo iniziato a mangiar bene tutti, bimbi inclusi.

Oggi a -30 chili mio marito si concentra più sul senso di benessere che le sue nuove abitudini garantiscono che sull’aspetto fisico, il cui netto miglioramento è semplicemente un effetto collaterale virtuoso.

Ritorniamo al presente. Perché adesso tocca a me, sono io a dover scoprire cosa mi fa bene e cosa no, cosa eliminare dalla mia dieta e cosa potenziare, per poter raggiungere uno stato di benessere adeguato ad una madre trentaseienne, lavoratrice e quest’anno anche studentessa. Perché una cosa è certa, ho bisogno di recuperare le energie necessarie anche attraverso un’alimentazione corretta, ma non corretta in generale, corretta per me!

Insomma ho bisogno di star bene e a quanto pare inizieremo dal mio DNA.

Anzi ho già iniziato. Con un kit di prelievo alla CSI, ho raccolto un campione della mia saliva e l’ho inviato a G&life, un’azienda operante nel settore della nutrigenetica, la genetica applicata alla nutrizione, che lavora all’interno dell’Area Science Park, il parco tecnologico di Trieste.

Insomma, quella che mi si prospetta è una dieta tech (che visto che sono un po’ nerd ci sta!) che partirà dai risultati dell’analisi del mio DNA e dalle informazioni che ho fornito compilando un lunghissimo questionario sul mio stato attuale di salute, sulle mie abitudini alimentari e sui miei gusti.

E adesso son qui, pronta per questa nuova avventura e sinceramente terrorizzata dal fatto che il mio benessere possa dipendere dall’intolleranza al lattosio.

Tocca aspettare soltanto qualche giorno…

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Pubblicato inL'angolo delle riflessioni

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