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Di Freddie Mercury e dell’amore per la vita…

E’ sabato pomeriggio, papasportivo è al lavoro (quando si lavora con il calcio il weekend non esiste) e bimbopatato fa la nanna.
Anch’io lavoro o meglio lavoro sulle mie emozioni e ce n’è una grande: fra meno di 48 ore toccherà a me dirigere il nuovo gruppo di blogger che animeranno con il loro post Donna Moderna Bambino.
Ho scelto quattro mamme e un papà che hanno avuto tanta fiducia in me in passato, che mi hanno sostenuta e a volte spinta ad andare avanti lungo la strada del mio nuovo lavoro, che ormai ha quasi un anno. Ma dei miei compagni di viaggio parlerò lunedì nella sede appropriata…
Sto lavorando sulle mie emozioni dicevo… Sì sono molto emozionata per questa che vivo come una prova per me stessa, per la mia famiglia, nei confronti di chi mi ha scelta e di chi mi leggerà.
E mentre inizio a “disegnare” la scaletta della settimana e a mettere insieme i pezzi raccolti in questi ultimi giorni, mi capita di incontrare un post della mia cara amica Sabrina dedicato a Freddie Mercury.
Eh già, oggi è l’anniversario della morte di un uomo che non è mai stato di questo mondo, di una voce che non troverà mai eguali nella storia. Ma è anche l’anniversario di una delle prime emozioni forti che io ricordi.
Frequentavo la seconda media, ma non andavo in una scuola comune. Avevo 12 anni e andavo tutti i giorni da Gravina a Matera (20 minuti di auto) per frequentare la scuola media annessa al conservatorio di musica. Studiavo con risultati penosi il pianoforte.
Quel 24 novembre fu uno di quei giorni in cui i ricordi ti si attaccano addosso. Ero in auto con Annalisa, una ragazzina che come me frequentava il conservatorio, ci accompagnava lo zio che avevamo in comune e che lavorava a Matera. Ad un certo punto dicono alla radio che è morto Freddie Mercury, il leader dei Queen. E’ morto di AIDS.
Io non sapevo chi fossero i Queen e non avevo Youtube.
Dopodiché i ricordi si annebbiano. So solo che da lì a poco la mia casa si riempì di cassette dei Queen e io non smisi mai più di amare Freddie e di rammaricarmi di non aver avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo.
Io non ho un passato da fan di boyband, difficilmente mi ricordo i nomi dei componenti dei Take That, mi ricordo solo che mi piaceva quello più zozzone degli altri. In camera non avevo poster e non mi sono mai affezionata ad un idolo musicale.
Ma Freddie non era di questo mondo.
A me piace pensare che ci abbia voluto salutare tutti con questo pezzo, anche se magari mi sbaglio…
Published inL'angolo delle riflessioni

2 Comments

  1. Freddie vive con noi e non perché per un’icona pop morta prematuramente questo è il suo destino, Mercury era creativo e la sua gioia di vivere va ben oltre la sua morte. Ha giocato, si è divertito, ha progettato tante cose diverse con la musica, facendo il tutto in modo “vero”. Ci insegna ancora, qualsiasi sia il nostro lavoro, le nostre passioni. In Freddie we trust <3

  2. ginaginevra ginaginevra

    La sua voce continua a lasciarmi senza fiato,il suo carisma accarezza il ricordo,di un artista eccezionale,….. quando fu data notizia della morte,incredula salutavo qualcuno che pensavo potesse vivere per sempre…Ciao zio Freddie

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