Credito d’imposta forfettari, ovvero comprare beni strumentali e recuperare parte della spesa pagando meno tasse. Interessante? Vediamo come funziona.
Industria 4.0: iperammortamento e superammortamento diventano credito di imposta
C’era una volta il piano Industria 4.0, piano nazionale che, a fronte di investimenti su beni strumentali innovativi, offriva la possibilità alle aziende di applicare l’iperammortamento:
“La possibilità cioè di detrarre dalle imposte non il 100% di quanto speso per una nuova attrezzatura, ma il 250%. Alla precisa condizione però che l’investimento riguardi beni orientati all’Industria 4.0 (come sono i dispositivi di realtà aumentata, ad esempio) e che detti beni siano interconnessi ai sistemi aziendali.”
Per approfondire il tema, ecco un mio vecchio post Industria 4.0: un’occasione per il Paese (e anche un po’ per me).
Dal 2020 però, l’iperammortamento (e la sua versione soft, il superammortamento) sparisce e si trasforma in credito d’imposta.
Il credito di imposta a differenza dell’iperammortamento, non va ad abbattere il reddito imponibile applicando maggiori costi rispetto a quelli sostenuti, ma è un vero e proprio credito nei confronti dello Stato, che può essere utilizzato per compensare le imposte da versare.
Facciamo un esempio:
- devo pagare tasse per 100 euro;
- ho un credito d’imposta di 40 euro;
- verserò allo Stato soltanto la differenza, pari a 60 euro.
Novità 2020: credito d’imposta forfettari
I soggetti in regime forfettario, sono stati finora esclusi dai benefici riguardanti iper e superammortamento. Questo perché il loro reddito non si determina in maniera analitica facendo ricavi-costi, ma applicando una percentuale di redditività al fatturato.
Ma con l’introduzione del credito d’imposta tutto cambia e i forfettari potranno accedere al beneficio.
Ma c’è un “ma”.
I forfettari non potranno ottenere il credito del 40% (ex iper ammortamento) ma soltanto al credito d’imposta del 6%, cioè l’ex superammortamento per beni strumentali non rientranti tra quelli ad altissimo valore innovativo. A chiarirlo l’Agenzia delle Entrate in risposta al forum dei commercialisti organizzato con ItaliaOggi.
Ecco le condizioni:
- i beni strumentali acquistati devono essere nuovi (esempio, no ad automobili usate o a PC rigenerati);
- l’investimento deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2020, o 30 giugno 2021 nel caso in cui si versi un acconto che sia almeno pari al 20%.
Ora facciamo un esempio:
- compro un nuovo PC e spendo 1.000 euro;
- avrò un credito d’imposta di 60 euro da scalare dalla tasse con F24.
E a proposito di compensazioni, anche queste ultime hanno subito un cambiamento importante nel 2020, ma questa è un’altra storia e ve la racconto nel prossimo post 😉
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